Dopo il calo di Bitcoin della sorsa settimana, molte altcoin hanno mantenuto buoni livelli, mostrando una resistenza superiore al passato, mostrando un mercato più prudente. Il rimbalzo tecnico c'è stato, ma rimangono volatilità e incertezza.
Il forte calo di Bitcoin ha dato uno scossone ai mercati. La più importante criptovaluta esistente è passata da 125mila dollari a poco sotto i 90mila, ma il recupero delle ultime sedute è stato più regolare del previsto. Nell'attuale fase un elemento interessante è la buona tenuta del mercato nel suo complesso: "In passato - spiega all'Adnkronos, Luke Nolan, Ethereum Research Associate di CoinShares - un calo di questa entità avrebbe probabilmente provocato un crollo molto più marcato delle altcoin". Questa volta così non è successo: "Molti asset hanno mantenuto buoni livelli e, in alcuni casi, stanno persino mostrando una performance migliore rispetto a Bitcoin". Indicazioni di "un mercato prudente", ma non ancora realmente “spaventato”. Secondo Nolan è "poco probabile" che nel breve si possano vedere nuovi massimi: dal 10 ottobre la liquidità è diminuita in modo evidente e mercati meno profondi hanno accentuato la volatilità al ribasso. L’incidenza di Bitcoin sul mercato "rimane piuttosto bassa ed è diminuita di circa l’1,5% questo mese: un segnale che l’intero mercato non ha ancora 'gettato la spugna'".
Il rimbalzo è dovuto in parte al fatto che Bitcoin "era diventato eccessivamente venduto in pochissimo tempo". Gli indicatori tecnici di momentum "hanno raggiunto valori che, in passato, hanno spesso anticipato inversioni di breve periodo (come l’indice Fear & Greed, l’Rsi, ecc.), e ora stiamo vedendo questo scenario prendere forma" evidenzia l'esperto. Sono migliorate anche le aspettative di un taglio dei tassi a dicembre, fattore che ha favorito tutti gli investimenti in risk asset. "Sembra inoltre attenuarsi la forte pressione di vendita da parte dei grandi detentori (ovvero chi possiede tra 50.000 e 100.000 Bitcoin). Questi soggetti avevano avuto un ruolo importante nella fase iniziale del ribasso, riportando in auge la teoria dei cicli quadriennali, ma a nostro avviso questa interpretazione ha deboli fondamenta statistiche, sia per il numero limitato di casi storici, sia perché in questo caso il contesto macroeconomico appare in miglioramento (diversamente da quanto accadde tra fine 2021 e 2022, quando la situazione macro peggiorò rapidamente)" aggiunge Nolan.
Restano instabili i tassi di finanziamento, oltre a non essere ancora del tutto normalizzate le posizioni degli investitori. La ripresa è stata graduale: La struttura tecnica sta migliorando e lo scenario macro è diventato più favorevole". Se le aspettative di un taglio dei tassi continueranno a rafforzarsi e la pressione di vendita dei grandi investitori si stabilizzerà, "la debolezza registrata potrebbe rivelarsi soltanto una fase temporanea e non l’inizio di un trend di ribasso più profondo e duraturo".
Il mercato si trova in un momento in cui si comporta più come se fosse in una fase di consolidamento che in una vera fase di crollo. Bitcoin "ha assorbito una quantità significativa di vendite forzate, le altcoin hanno mostrato una buona tenuta e i fattori che pesavano la scorsa settimana stanno gradualmente scemando. Siamo quindi in una fase in cui è importante monitorare continuamente l’evoluzione del contesto ed evitare di restare troppo ancorati ad un’unica interpretazione" conclude.