Generali dice addio alla "criticata" operazione con Natixis: cosa può succedere ora

L'analista economico, editorialista ed ex di Bankitalia, Angelo De Mattia, spiega all'AdnKronos che quell'operazione "presentava molti aspetti che erano sostanzialmente oggetto di critiche"

Generali dice addio alla
11 dicembre 2025 | 20.22
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Addio alla possibile joint venture tra Generali e Natixis. Dopo la firma, lo scorso 21 gennaio, di un Memorandum d’Intesa non vincolante per integrare le attività di asset management, Generali e Bpce hanno concluso le consultazioni con gli stakeholder, stabilendo congiuntamente che non sussistono le condizioni per un accordo definitivo. Pur riconoscendo il valore industriale della partnership, i gruppi hanno scelto di interrompere il percorso avviato, confermando comunque l’impegno allo sviluppo di un’industria finanziaria europea competitiva a livello globale.

Premettendo che bisogna capire "quali sono i motivi della rottura delle trattative", l'analista economico, editorialista ed ex di Bankitalia, Angelo De Mattia, spiega all'AdnKronos che quell'operazione "presentava molti aspetti che erano sostanzialmente oggetto di critiche" e sottolinea: "Se viene meno un'operazione che è stata diffusamente criticata oppure è stata oggetto di necessità di chiarimenti, allora secondo me alla fine è un fatto positivo". In passato anche il leader di Azione, Carlo Calenda, aveva espresso critiche sull'operazione: "Va guardata con grande attenzione da parte del Governo italiano", aveva sottolineato. "Un Paese fortemente indebitato non può cedere il controllo del risparmio nazionale ai francesi sperando poi nella loro aderenza a logiche neutrali di mercato. Da Ministro ho spesso visto il Governo francese intervenire contro operazioni di mercato per tutelare la nazionalità degli investimenti. Sarebbe ingenuo e sconsiderato mettere il risparmio italiano nelle mani di chi lo userebbe per finalità nazionali. Aggiungo che questa vicinanza agli interessi francesi ha spesso negli ultimi anni contraddistinto il management di Generali e quello di Mediobanca", aveva detto il leader di Azione.

Ora quell'operazione è saltata e bisognerà capire quello che accadrà. Secondo quanto apprende AdnKronos, i target del piano strategico “Lifetime Partner27: Driving Excellence” restano pienamente confermati (come comunicato del resto dal Leone il 13 novembre alla presentazione dei risultati dei primi nove mesi 2025, quando Generali ha espresso fiducia nel superamento degli obiettivi strategici prefissati).

Generali proseguirà dunque nel rafforzamento delle competenze negli investimenti, con focus sui Mercati Privati e sui Real Asset, e nel potenziamento della distribuzione e del servizio ai clienti. In questa direzione, a quanto si apprende, si inserisce anche l’acquisizione, finalizzata il primo ottobre 2025, della quota di maggioranza della statunitense Mgg Investment Group, attiva nel credito privato diretto con oltre 6,5 miliardi di dollari di asset. Ma è tutto qui?

Non sfugge - a quanto apprende AdnKronos da fonti ben informate - quello che si continua a vociferare in ambiente finanziario, per carità per ora solo al livello ipotetico e senza alcuna conferma ufficiale: vale a dire l'ipotesi di una potenziale joint venture tra Intesa Sanpaolo e Generali. Qualcuno già ne parla e, secondo le stime di Unimpresa, dall'eventuale matrimonio potrebbe nascere un colosso finanziario da oltre 1.500 miliardi di euro di masse amministrate e gestite. Possibile o solo fanta risiko? De Mattia, interpellato sul punto, si mantiene cauto: "Se viene meno questa operazione, tutto sommato si determina una situazione nella quale si possano effettuare convergenze per trovare, se sarà necessario, delle soluzioni alternative". (di Andrea Persili)

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