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Giubileo: costruttori e imprese, persa occasione per rilancio Capitale

(Infophoto) - INFOPHOTO
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08 settembre 2015 | 13.47
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"Siamo sconcertati e delusi, gli interventi decisi per il Giubileo, da realizzare con 30 milioni di risorse - provenienti esclusivamente dalle tasche dei romani - non censentiranno alla città di ripartire: si è persa un'occasione per dare a Roma il ruolo che merita". Così Edoardo Bianchi, presidente dell'Associazione costruttori edili di Roma e Provincia, durante una conferenza stampa indetta insieme con Confartigianato, Federlazio e Legacoop.

Dopo un incontro in Campidoglio, costruttori e imprenditori puntano il dito contro l'amministrazione comunale per le risorse e gli interventi decisi per il Giubileo.

"I 30 milioni stanziati per micro-opere di manutenzione urbana sono assolutamente inadeguati - continua Bianchi - ma soprattutto siamo contrari al sistema delle procedure negoziate scelto per l'affidamento dei lavori. Un sistema che non garantisce la concorrenza. Basta con le procedure 'ristrette', vogliamo gare pubbliche aperte a tutti" sottolinea il presidente dei costruttori romani.

"Come imprenditori e come cittadini siamo indignati - affermano le associazioni di categoria in un comunicato congiunto - le risorse messe in campo non solo sono assolutamente insufficienti ma per di più gli unici contributi sono quelli che i romani hanno versato per ripianare il deficit del Comune - spiegano -. Piuttosto che utilizzare parte dell'aliquota Irpef versata dai Romani per il ripianamento del debito della Capitale, per poche e irrilevanti opere che non cambieranno sicuramente il volto della città, preferiamo come cittadini che le somme stesse rimangano ancorate alla loro destinazione originaria e che non comportino l'allungamento dei tempi di ripianamento del debito" dicono le associazioni.

"La città deve ripartire ma non è questo il modo per smuovere una realtà ferma da troppi anni. Roma ha una dignità che non vale 30 milioni e a queste condizioni come cittadini diciamo no grazie" concludono Acer, Confartigianato, Federlazio e Legacoop Lazio.

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