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I medici a Giorgetti: "Fuori dalla realtà"

Il segretario generale della Fimmg: "Nessuno va più dal medico di famiglia? Dichiarazioni denotano distacco dal mondo reale, ogni giorno negli studi dei dottori passano 2 milioni di italiani"

(Fotogramma)
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23 agosto 2019 | 22.34
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Nessuno va più dal medico di famiglia? "Non so quale realtà parallela descriva il sottosegretario Giancarlo Giorgetti. I numeri dicono che ogni giorno negli studi dei medici di famiglia del nostro Paese passano 2 milioni di italiani". A dirlo è il segretario generale della Federazione nazionale dei medici di medicina generale (Fimmg), Silvestro Scotti, che raggiunto al telefono dall'AdnKonos Salute risponde al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri Giorgetti, intervenuto oggi al Meeting di Rimini dove, tra l'altro, ha parlato dei medici di famiglia come di "un mondo finito".

"Senza calcolare i contatti telefonici o informatici - aggiunge Scotti - possiamo dire che in un mese il numero dei pazienti che vediamo è pari a quello dell'intera popolazione italiana. E se il sottosegretario conoscesse meglio il Paese reale, saprebbe che ci sono sempre più italiani che faticano a curarsi per problemi economici. Per queste persone anche il ticket è un problema. Noi restiamo l'unico riferimento di assistenza aperta e gratuita. Altro che visita dallo specialista cercato su Internet: con l'aumento del ticket sulla specialistica, sono i nostri studi ad accogliere chi fa fatica a sostenere i costi".

Per Scotti "la crisi di governo deve aver mandato in confusione il sottosegretario della Lega che evidentemente non riesce più a leggere in modo chiaro i sondaggi. Altrimenti ci spieghi come mai da un lato si richiama la sovranità popolare e poi, dall'altro, non si considerano i sondaggi che vedono i medici di famiglia a più dell'80% di gradimento da parte degli italiani, primi tra tutte le figure del sistema sanitario nazionale".

Per il leader della Fimmg, se Giorgetti "avesse letto con attenzione gli ultimi dati disponibili, si sarebbe infatti accorto che sono sempre più gli italiani che ricorrono al medico di famiglia. Questo senza considerare che la rete della medicina di famiglia, con la sua vicinanza territoriale al paziente, ricoprirà sempre più un ruolo primario nella sanità pubblica, soprattutto nella gestione delle cronicità in un Paese (l'Italia) che vede costantemente innalzarsi l'età media".

Pur comprendendo lo stress di un momento politico "che vede il sottosegretario evidentemente sotto pressione - ironizza Scotti - non possiamo che stigmatizzare dichiarazioni che denotano un tale distacco dal mondo reale, oltretutto in contrasto con le affermazioni al Senato del leader della Lega Matteo Salvini che, tra l'altro, ha espresso valutazioni condivisibili sulle caratteristiche di evoluzione demografica della popolazione italiana", aggiunge il medico che invita Giorgetti "a venire nei nostri studi e sale d'attesa e vedere se sono vuoti e quali siano il modello e i tempi di cura della medicina di famiglia".

"Mi auguro, una volta che la crisi di Governo sarà risolta - conclude Scotti - che il sottosegretario abbia modo di prendere qualche giorno per approfondire e studiare il tema. Magari, potrebbe approfittarne per fare visita nello studio di un medico di famiglia. Scoprirebbe certamente che in una società come la nostra, sempre più attenta ai numeri e meno alle persone, il medico di famiglia è uno dei pochi baluardi che resistono a tutela della salute dei cittadini come persone e non come numeri di sondaggi che si usano quando ci piace".

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