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Il Festival Nazionale dell’Economia Civile: un laboratorio di pace e innovazione sociale

Il Festival Nazionale dell’Economia Civile: un laboratorio di pace e innovazione sociale
09 settembre 2025 | 14.50
LETTURA: 3 minuti

Firenze, 9 settembre 2025 – Il Festival Nazionale dell’Economia Civile si è affermato negli anni come un vero e proprio laboratorio di pace e innovazione, dove economia, cultura e società si incontrano per costruire nuovi percorsi di pace.

Il conflitto si fonda sull'idea che le risorse scarse possono appartenere sono ad una delle due parti, generando quindi una continua contesa "uno contro uno" dove a vincere sarà "il più forte" e, nella migliore delle ipotesi, avrà risultato pari a zero. Il modello dell'Economia Civile ha alla sua base la cooperazione e la condivisione, dove 1+1 è sempre maggiore di due perché la collaborazione genera benefici e prosperità, non solo per una parte ma per entrambe.

Anche l’Unione Europea affonda le sue origini in una storia di collaborazione e condivisione: la Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio, seppe trasformare il terreno di antiche guerre in un motore di pace e prosperità duratura. Oggi, la stessa prospettiva può e deve ispirare nuove forme di cooperazione, capaci di disinnescare i conflitti e costruire un benessere condiviso.

Fin dalla sua prima edizione, il Festival ha promosso la pace non come concetto astratto, ma come pratica quotidiana: occasioni di dialogo tra generazioni, culture, istituzioni e imprese che hanno dimostrato come la cooperazione e la fiducia possano trasformarsi in motori di cambiamento che dal basso possono contaminare positivamente i sistemi Paese.

La pace è sempre stato un tema cardine all'interno del Festival Nazionale dell'Economia Civile che ha visto la partecipazione dell'iraniana Shirin Ebadi, Premio Nobel per la pace 2003, di Muhammad Yunus attraverso lo Yunus Business Center e di Melissa Parke, Premio Nobel per la Pace del 2017 assegnato a ICAN..

Il Festival è così diventato non solo un luogo in cui le diversità si incontrano, generando ponti e nuove forme di convivenza civile ma un metodo laboratoriale per la pace.

“Celebre è l’esperimento condotto utilizzando due titoli diversi per lo stesso gioco: “Gioco della cooperazione” e “Gioco di Wall Street” - Dichiara Leonardo Becchetti Direttore del Festival Nazionale dell’Economia Civile. Nel primo caso, la logica collaborativa e la dinamica della superadditività hanno prevalso, generando più valore per tutti; nel secondo, invece, l’impostazione competitiva ha ridotto i risultati, mostrando come il contesto culturale e simbolico influenzi profondamente i nostri comportamenti. È la dimostrazione - prosegue Becchetti - che non si uscirà mai dal “frame” della contrapposizione se continueremo a limitarci a evidenziare le efferatezze dell’altro, senza la capacità di riflettere anche sui nostri errori. Solo così potremo aprire la strada a processi autentici di dialogo e di riconciliazione.”

Il Festival Nazionale dell’Economia Civile raccoglie questo insegnamento e lo traduce in pratica: si conferma un laboratorio di dialogo, pace e innovazione sociale, dove istituzioni, cittadini, imprese e giovani costruiscono insieme uno spazio in cui il futuro nasce dalla collaborazione e dal confronto aperto, non dalla contrapposizione.

Il Festival dimostra che l’economia, quando è civile, non è solo crescita economica ma anche costruzione di legami di fiducia, coesione sociale e pace duratura. Inizieremo il prossimo 2 ottobre a Firenze proprio con un Laboratorio per la Pace che proseguirà con momenti importanti di approfondimento su come costruire pratiche di intelligenza relazionale tra persone, organizzazioni e Comunità.

Per info https://festivalnazionaleconomiacivile.it/programma-2025/

Contatti:
Immediapress
ufficiostampa@festivalnazionaleeconomiacivile.it

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