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Industrial Decarbonization Pact, per la transizione dei settori energivori

Un'alleanza tra Boston Consulting Group e le associazioni dei settori hard to abate

14 marzo 2022 | 17.24
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Un'alleanza tra Boston Consulting Group e le associazioni dei settori hard to abate. Obiettivo: tracciare il percorso verso la piena decarbonizzazione. Insieme, questi player hanno delineato una strategia a lungo termine per aiutare le industrie energivore a ridurre il proprio impatto ambientale e, al contempo, salvaguardarne il ruolo socioeconomico.

“La nuova alleanza Industrial Decarbonization Pact rappresenta un’occasione per trasformare la decarbonizzazione dei settori energivori in un vantaggio competitivo per tutte le imprese italiane. Tuttavia, per raggiungere questo obiettivo, sarà necessario implementare il piano d’azione già da oggi per arrivare preparati ai cambiamenti in atto nel panorama normativo europeo”, dichiara Pietro Romanin, Managing Director e Partner di Bcg.

Per aiutare le aziende ad affrontare la transizione dell’industria energivora, Idp e Bcg hanno identificato sei leve per decarbonizzare i settori hard to abate. Le prime tre, definite 'tradizionali', sono l’efficienza energetica, l’economia circolare e i combustibili a bassa intensità carbonica e sono già state azionate dalle imprese italiane con un certo successo. Il riciclo degli imballaggi di carta e cartone, ad esempio, si attesta al 87,5%, al di sopra del target dell’85% imposto da Bruxelles entro il 2030. Tuttavia, l’abbattimento dell’80% delle emissioni di CO2 degli energivori richiederà anche lo sviluppo di altre tre leve 'strategiche': elettrificazione dei processi, combustibili verdi (idrogeno, biometano) e cattura, trasporto, stoccaggio o riutilizzo dell’anidride carbonica.

“Per favorire l’implementazione delle leve strategiche per la decarbonizzazione dei settori hard to abate, sarà necessario promuovere un quadro normativo che favorisca gli investimenti e i progetti per la riduzione delle emissioni in distretti industriali chiave come la Pianura Piadana o il polo siderurgico di Taranto. Ciò diventa funzionale ad una maggiore diversificazione e ottimizzazione dei costi energetici nell’attuale contesto di mercato. Parallelamente, saranno necessari ulteriori fondi per la copertura dei costi delle nuove infrastrutture e per supportare la creazione di poli e filiere di eccellenza per lo sviluppo di soluzioni innovative ed economiche per abbattere le emissioni”, conclude Marco Moretti, Managing Director and Partner di Bcg.

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