La donna, arrestata con altri quattro sospettati, è comparsa davanti al magistrato
Una donna arrestata questa settimana insieme ad altri quattro sospettati per il furto di gioielli al Louvre e accusata formalmente questa mattina di complicità in furto organizzato e associazione a delinquere finalizzata a commettere un crimine è stata posta sotto custodia cautelare. La trentottenne era in lacrime quando è comparsa in un tribunale di Parigi, dicendo di temere per "i suoi figli" e per se stessa. Il magistrato ha addotto al "rischio di collusione" e "turbamento dell'ordine pubblico" la necessità di detenzione della donna, che vive nella periferia nord della capitale francese, nella zona di La Courneuve.
Adrien Sorrentino, avvocato della donna messa in custodia cautelare, ha affermato che la sua cliente nega "con veemenza" le accuse mosse contro di lei. "È devastata", ha detto alla stampa. "Questo è un colpo spettacolare, e la decisione che è appena stata presa è spettacolare: una giovane donna è appena stata messa in detenzione nonostante sia presunta innocente", ha aggiunto.
In totale, due delle cinque persone arrestate questa settimana sono state accusate oggi, mentre le altre tre sono state rilasciate senza accuse, hanno dichiarato all'Afp fonti della polizia e fonti vicine al caso. Un'altra persona sotto indagine è stata anch'essa posta in custodia cautelare in attesa di un'udienza rinviata a martedì, ha dichiarato una delle fonti. Sofia Bougrine, avvocata di uno di loro, ha parlato di arresti indiscriminati: "In questi casi di criminalità grave, constatiamo che le ondate di arresti assomigliano più alla pesca a strascico", ha detto.
Nei giorni scorsi, per il furto da 88 milioni di euro erano già state arrestate due persone. I due uomini di 34 e 39 anni, aveva affermato la procuratrice di Parigi Laure Beccuau in conferenza stampa, "hanno parzialmente riconosciuto la loro partecipazione al furto". La procuratrice ha fatto sapere che "non esclude la possibilità" di un gruppo più ampio di rapinatori e ha sottolineato che "nulla permette a questo punto di affermare che i malfattori avrebbero beneficiato di una complicità all'interno del Museo". Mentre le indagini proseguono, i gioielli rubati non sono ancora stati ritrovati.