Echoes of Resilience: l’arte urbana che racconta solidarietà e rinascita

A Roma, Parigi e Copenaghen il progetto congiunto Unhcr-Ue trasforma i muri delle città in narrazioni di fuga, coraggio e nuovi inizi

Roma, Tor Marancia, Alice Pasquini - Unhcr
Roma, Tor Marancia, Alice Pasquini - Unhcr
02 dicembre 2025 | 18.07
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Una serie di murales che attraversa l’Europa per dare voce a chi è stato costretto a fuggire. È l’essenza di Echoes of Resilience, il progetto di street art ideato da Unhcr e Unione europea che, dal 2 dicembre 2025, prende vita contemporaneamente a Roma, Parigi e Copenaghen. Le opere — firmate da artisti affermati e costruite a partire dalle testimonianze reali delle comunità rifugiate — celebrano dignità, resilienza e speranza, raccontando il ruolo del sostegno Ue-Unhcr nelle crisi globali.

Secondo i dati delle Nazioni Unite, nel mondo ci sono oggi 117 milioni di persone costrette a lasciare la propria casa. I murales, disseminati nelle tre capitali europee, diventano così un messaggio condiviso: ricordano non solo la vulnerabilità dell’esilio, ma anche la capacità delle comunità di accogliere, proteggere e restituire futuro a chi ha dovuto ricominciare da zero.

Il messaggio del progetto: muri che uniscono, non che dividono

La collaborazione tra Unhcr e Ue punta a mostrare, attraverso l’arte urbana, come gli interventi congiunti nelle aree di crisi — dal Sudan all’Afghanistan, dal Myanmar allo Yemen, fino all’Ucraina — offrano protezione immediata e soluzioni durature.

«Ogni murale ci ricorda che, sebbene i muri possano dividere, possono anche raccontare storie che ci uniscono», afferma Jean-Nicolas Beuze, rappresentante Unhcr per gli affari Ue a Bruxelles. «In un momento di sconvolgimenti globali, Ue e Unhcr sono partner fedeli: salvano vite e costruiscono dignità per chi è costretto all’esilio».

Per Maciej Popowski, direttore generale della protezione civile e delle operazioni umanitarie dell’Ue, l’arte ha un ruolo chiave nel ribaltare la narrazione: «Le storie dei rifugiati non sono solo storie di difficoltà, ma di forza straordinaria. L’Unione europea sostiene iniziative che offrono protezione essenziale e al tempo stesso rafforzano le comunità che accolgono».

Roma: il murale di Alice Pasquini che coltiva la speranza

A Roma, l’inaugurazione ufficiale di Nurturing Hope si terrà mercoledì 3 dicembre 2025 alle 11.30 in via Marco Marcelliano 32, nel cuore di Tor Marancia, quartiere-simbolo della street art.

L’opera di Alice Pasquini ritrae una giovane rifugiata che porge una piccola pianta al fratellino, seduto su una valigia che rappresenta la loro casa perduta. Una luce calda filtra dalle finestre circostanti, suggerendo un nuovo inizio possibile. È un’immagine che tiene insieme precarietà e promessa, passato e futuro.

«Accoglienza e inclusione non nascono solo dalle istituzioni, ma dalle comunità», sottolinea Chiara Cardoletti, rappresentante Unhcr per l’Italia. «L’arte rende visibile ciò che spesso resta invisibile: il coraggio di chi fugge e quello di chi tende la mano».

Parigi: il viaggio verso l’istruzione dipinto da Mahn Kloix

Nel IV arrondissement di Parigi, l’artista Mahn Kloix trasforma tetto e pareti dell’École Renard in un grande racconto visivo: The Extra Mile. Le sagome in grandezza naturale di bambini rifugiati provenienti da Venezuela, Siria, Ucraina, Sud Sudan, Myanmar e Afghanistan avanzano insieme verso la scuola.

L’opera rende omaggio alla determinazione dei più piccoli, ricordando che l’istruzione è spesso il primo ponte verso la ricostruzione della vita. Il murale celebra anche la cooperazione tra Ue e Unhcr per garantire accesso all’educazione nelle situazioni di emergenza.

Copenaghen: una fenice di colori che rinasce nella città

Nell’area Nordovest di Copenaghen, su Frederikssundsvej, la parete firmata dall’artista Peter Skensved si intitola Resilient Roots. Al centro, una famiglia di rifugiati ricostruisce la propria vita: una sorta di fenice che si alza dalle rovine del passato.

Lo sfondo, con toni più freddi e scuri, racconta il trauma della fuga; in primo piano, invece, il colore prende il sopravvento. Un ruscello nutre una giovane pianta, simbolo di nuovi inizi. In alto, dodici stelle gialle richiamano discretamente l’Ue, presenza costante nei programmi di protezione e assistenza dell’Unhcr.

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