
Il partito Ano del miliardario definito il 'Trump ceco' si è imposto con il 34,6% dei voti
Il partito dell'ex premier, miliardario e 'trumpista' Andrej Babis si è imposto alle elezioni legislative in Repubblica Ceca con il 34,6% dei voti. Il risultato assegna ad Azione dei Cittadini Insoddisfatti (Ano) 80 seggi sui 200 della Camera, insufficienti però a garantire una maggioranza. Babis ha escluso ogni collaborazione con i partiti della coalizione di centrodestra uscente di Petr Fiala e ha dichiarato di puntare a un governo sostenuto da formazioni minori.
Tra i potenziali 'kingmaker' figura il partito di estrema destra Libertà e Democrazia Diretta (Spd), fondato nel 2015 dall'imprenditore nato a Tokyo Tomio Okamura , che con il 7,8% dovrebbe conquistare 15 seggi. Il partito, che rifiuta le politiche Ue su migranti e Green Deal, è al centro di polemiche per campagne a sfondo razzista e per le posizioni filorusse del suo leader.
Il partito di estrema destra ha dichiarato di voler indire un referendum sull'uscita dall'Ue. Chiede inoltre controlli approfonditi sulle centinaia di migliaia di rifugiati di guerra provenienti dall'Ucraina accolti da Praga dall'inizio dell'invasione russa nel 2022. Okamura ha definito gli ucraini "nazisti" e ha sostenuto i colloqui di pace tra Mosca e Kiev, insistendo sul fatto che Praga dovrebbe interrompere gli aiuti militari all'Ucraina.
Un altro possibile alleato di Babis sono gli Automobilisti per se stessi, piccolo partito conservatore ed euroscettico nato nel 2017 e guidato da Petr Macinka, che con il 6,8% dei voti entra per la prima volta in Parlamento con 13 seggi. Nato come movimento di protesta contro lo stop Ue alle auto a combustione dal 2035, si è già fatto notare alle Europee del 2024 conquistando due seggi. Anche gli Automobilisti sono però al centro di scandali, in particolare per le vicende giudiziarie che coinvolgono alcune figure di spicco del partito come Filip Turek. L'ex pilota oggi eurodeputato è accusato in passato di simpatie neonaziste e indagato per violenza domestica e stupro.
Populista, anticonformista e miliardario, ribattezzato il 'Trump ceco', il magnate dell'agricoltura Andrej Babis è stato premier dal 2017 al 2021. Camaleonte politico, è il leader del partito, 'Ano' (Azione dei cittadini insoddisfatti) descritto come di sinistra o populista, tecnocratico o onnicomprensivo, conservatore o di estrema destra.
Come Trump, anche Babis conta sul sostegno ai populisti di destra che arriva da ex centri industriali. Che nella Repubblica ceca erano roccaforte dei comunisti cecoslovacchi e poi dei socialdemocratici dopo la Rivoluzione di velluto del 1989, ma negli ultimi anni si sono spostati verso Ano.
Secondo gli esperti, Babis potrebbe rilanciare un governo euroscettico e ridurre gli aiuti militari all'Ucraina, allineando la Repubblica ceca alle politiche nazionaliste di Ungheria e Slovacchia, entrambe legate alla Russia, più che perseguire una 'Czexit' da qualsiasi organizzazione internazionale multilaterale. D'altronde l'anno scorso Babis aveva fondato, insieme al primo ministro ungherese Viktor Orban, i 'Patrioti per l'Europa', gruppo di destra al Parlamento europeo.
Il politologo Petr Kaniok dell'Università Masaryk di Brno conferma che la futura governance di Babis potrebbe seguire il modello illiberale dell'Ungheria di Orban o ispirarsi alla Slovacchia di Robert Fico. "Il movimento Ano è molto flessibile. E proprio grazie a questa flessibilità può cambiare posizione. Abbiamo visto che Babis stesso non ha problemi a contraddire qualcosa che ha detto in precedenza o addirittura approvato", ha detto Kaniok a Politico.
Il New York Times sottolinea che, come Trump, il 71enne Babis è più interessato ad adottare un approccio transazionale con l'Unione Europea che a elaborare politiche estere radicali. E come Trump, cercherà di imporre il sostegno all'Ucraina ai partner europei piuttosto che condividerne il peso. Il leader populista potrebbe voler formare un governo con partiti che rispetto alla Nato hanno posizioni euro-scettiche o filo-russe, come ha affermato Daniel Hegedus, direttore per l'Europa centrale del German Marshall Fund di Berlino.
Nel programma di 'Ano', concentrato su questioni economiche e sociali, senza una forte ideologia, c'è l'impegno a tagliare le tasse, aumentare le pensioni, limitare i prezzi dell'energia e congelare gli stipendi dei politici. Promessa anche l'eliminazione dei canoni che finanziano la televisione e la radio pubbliche, un'iniziativa criticata dagli oppositori perché conferisce al governo un maggiore controllo sui media. Concentrato soprattutto su questioni di politica interna, Ano ha messo in discussione l'obiettivo di spesa al 5% della Nato, si è opposto al Green Deal dell'Unione Europea ( che però aveva approvato a nome della Repubblica Ceca nel 2019) e ha chiesto tolleranza zero nei confronti dell'immigrazione clandestina.