Gaza, fonti palestinesi: "Hamas accetta nuova proposta su cessate fuoco". Netanyahu: "Prova che sono sotto pressione"

Il piano prevede una tregua di 60 giorni e liberazione degli ostaggi in due fasi

Distruzione a Gaza (Afp)
Distruzione a Gaza (Afp)
18 agosto 2025 | 17.19
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Hamas ha accettato oggi, lunedì 18 agosto, una nuova proposta di cessate il fuoco a Gaza, avanzata dai mediatori di Qatar e Egitto, stando a una fonte del gruppo palestinese. "Hamas ha consegnato la sua risposta ai mediatori, confermando che Hamas e le fazioni hanno accettato la nuova proposta di cessate il fuoco senza chiedere alcuna modifica", ha riferito la fonte all'Afp, chiedendo l'anonimato.

In precedenza, un funzionario palestinese aveva dichiarato che i mediatori avevano proposto una tregua iniziale di 60 giorni e la liberazione degli ostaggi in due fasi. Secondo quanto riferito dal canale qatariota Al Arabi, l'accordo sarebbe una versione rivista dell'ultima risposta di Hamas nel ciclo di negoziati. Si trattava di un accordo-quadro per un cessate il fuoco di 60 giorni. Stando al canale saudita Al Arabiya, la proposta rappresenta un compromesso tra un cessate il fuoco totale, inteso come la fine del conflitto armato tra Hamas e Israele, e una tregua temporanea; la soluzione include la liberazione degli ostaggi e un ritiro graduale dell'esercito israeliano, le Forze di difesa israeliane, dalla Striscia di Gaza.

Netanyahu: "Prova che sono sotto pressione"

"Ho sentito le notizie dei media e da questo emerge una cosa: Hamas è sotto un'enorme pressione" dichiara Benjamin Netanyahu, e ripresa da Barak Ravid, a commento della risposta con cui Hamas ha accettato la proposta di cessate il fuoco a Gaza. In una dichiarazione video, il premier israeliano ha detto di aver incontrato oggi i vertici delle Forze di difesa israeliane (Idf) per discutere della conquista di Gaza City da parte di Israele e del "completamento delle nostre missioni", come si apprende dal Times of Israel.

I colloqui al Cairo tra i mediatori arabi e Hamas su un accordo parziale sono progrediti negli ultimi giorni, anche se Netanyahu ha insistito di non essere più interessato a tali proposte e che metterà fine alla guerra solo se Hamas rilascerà tutti gli ostaggi in una sola volta, deporrà le armi, consentirà la smilitarizzazione di Gaza, garantirà a Israele il controllo generale della sicurezza della Striscia e consegnerà l’amministrazione a un organismo diverso dall’Autorità nazionale palestinese, ricorda la testata israeliana.

Il giornale evidenzia anche che i mediatori arabi sperano che la retorica del premier sia solamente una tattica di pressione e che Netanyahu cambi posizione qualora Hamas accettasse di ritirare le richieste avanzate il mese scorso, che avevano portato al crollo dei negoziati su un accordo parziale.

Israele: "Hamas apre ad accordo ostaggi per timore nostra conquista Gaza City"

"Per la prima volta dopo settimane Hamas è disposto a discutere un accordo per la liberazione degli ostaggi e lo fa solo per il timore che intendiamo seriamente conquistare Gaza City" ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano Israel Katz, durante una visita alla Divisione Gaza insieme al premier Benjamin Netanyahu e al capo di stato maggiore Eyal Zamir. Katz ha ribadito che la conquista della città, riporta il Times of Israel, "porterà alla sconfitta di Hamas".

Il ministro ha spiegato che "il focus su Gaza City deriva dal fatto che essa è un centro di gravità militare, governativo e simbolico. La leadership è lì, e lì restano le principali infrastrutture dell’ala militare. Hamas sa anche che questo è ormai il cuore del suo potere". Per questo, ha sottolineato, "vediamo che per la prima volta, dopo settimane in cui Hamas non era affatto disposto a discutere alcun accordo per la liberazione degli ostaggi, nonostante Turchia e Qatar lo avessero già sollecitato, improvvisamente la questione è sul tavolo".

Katz ha concluso affermando che "la ragione è chiara: solo il timore che intendiamo seriamente conquistare Gaza City spinge Hamas a discutere". Intanto, l’Idf ha ricevuto il via libera dal generale Zamir ai piani per un’offensiva mirata alla presa della città.

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