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Ucraina-Russia, Wsj: "Vaticano ospiterà colloqui a giugno, presenti anche gli Usa"

Sarà presente anche una delegazione Usa guidata da Rubio. Trump ai leader Ue: "Putin non è pronto alla fine della guerra"

Ucraina-Russia, Wsj:
22 maggio 2025 | 09.28
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Il Vaticano potrebbe ospitare un nuovo ciclo di colloqui tra Russia e Ucraina a metà giugno. Lo riporta oggi il Wall Street Journal, aggiungendo che a questi incontri parteciperà anche una delegazione statunitense, composta, tra gli altri, il Segretario di Stato americano Marco Rubio e l'inviato speciale di Donald Trump Keith Kellogg.

Sempre secondo il Wsj, che cita tre diverse fonti, il presidente americano ha ammesso, parlando con i leader europei lunedì, che Vladimir Putin non è pronto a porre fine alla guerra dal momento che ritiene che sta vincendo. Nella telefonata di lunedì, dopo quella con Vladimir Putin, il Presidente americano tuttavia ha fatto marcia indietro sulla possibilità di introdurre nuove sanzioni contro Mosca ventilata solo il giorno prima, nel caso in cui il Presidente russo non avesse accettato il cessate il fuoco. Hanno partecipato alla telefonata di lunedì con Trump, Volodymir Zelensky, Emmanuel Macron, Friedrich Merz, Giorgia Meloni e Ursula von der Leyen.

Anche Stubb anticipa negoziati Kiev Mosca in Vaticano da prossima settimana

Il Presidente della Finlandia Alexander Stubb ha anticipato la possibilità di negoziati tecnici fra Russia e Ucraina in Vaticano dalla prossima settimana, secondo l'emittente finlandese Yle. Stubb, come ha scritto anche il Wall Street Journal, precisa il ruolo di mediatori degli americani. "Non si sono ritirati. Ora ci sono più mediatori. Prima erano solo gli Stati Uniti a svolgere questo ruolo ma ora è coinvolta anche l'Europa".

Mosca: "Occidente sostiene regime terroristico Kiev, è logica fallimentare"

Gli attacchi con droni ucraini contro il territorio russo dimostrano che l'Occidente incoraggia il "regime terorristico" di Kiev. Lo ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, in un'intervista rilasciata all'agenzia Tass. Secondo la diplomatica, l'obiettivo di queste azioni è mantenere viva una "logica fallimentare" volta a infliggere una presunta sconfitta strategica alla Russia.

"È un regime terroristico, istigato dall’esterno da un’aggressiva minoranza di Paesi occidentali", ha detto Zakharova, aggiungendo che tali attacchi non influenzeranno la posizione di Mosca. "Sul campo di battaglia non hanno ottenuto e non otterranno nulla. Mancano perfino gli uomini. Ma hanno bisogno di dimostrare un’attività, ecco perché colpiscono infrastrutture civili con droni, sapendo che saranno respinti", ha affermato la portavoce, sottolineando che ciò "non farà che rafforzare la determinazione della Russia nel portare a termine i propri obiettivi".

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