Myanmar, seggi aperti tra repressione e opposizione al bando: esclusa Suu Kyi

Prime elezioni legislative dal colpo di Stato del febbraio 2021, che ha portato al potere la giunta militare guidata dal generale Min Aung Hlaing e scatenato una guerra civile

Elezioni in Myanmar - (Afp)
Elezioni in Myanmar - (Afp)
28 dicembre 2025 | 09.40
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Seggi aperti in Myanmar per le prime elezioni legislative dal colpo di Stato del febbraio 2021, che ha portato al potere la giunta militare guidata dal generale Min Aung Hlaing e scatenato una guerra civile. Le votazioni, iniziate nelle principali città controllate dal regime - tra cui Rangoon, Mandalay e Naypyidaw - sono state presentate dai militari come un ritorno alla democrazia, ma sono state duramente criticate a livello internazionale come largamente irregolari e prive di legittimità.

La principale formazione politica, la Lega Nazionale per la Democrazia di Aung San Suu Kyi, è stata esclusa dal voto e la leader, detenuta con una pena complessiva di 27 anni, non può partecipare. Molte zone del Paese restano escluse dalle operazioni elettorali a causa del conflitto armato tra giunta e gruppi ribelli.

Il generale Min Aung Hlaing ha votato di buon mattino a Naypyidaw, dichiarando che l'elezione è "libera ed equa", mentre il Partito dell'Unione, della Solidarietà e dello Sviluppo, vicino ai militari, è dato per favorito. La prima fase del voto durerà un mese, seguita da una seconda e una terza fase previste rispettivamente tra due settimane e il 25 gennaio. L'Onu ha sottolineato l'importanza di un processo "libero, equo, inclusivo e credibile che rifletta la volontà del popolo" e numerosi Paesi occidentali e organizzazioni per i diritti umani hanno condannato il voto, denunciando la repressione di qualsiasi opposizione.

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