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Trump-Harvard, Pastore (Unisa): "Studenti italiani in ansia e preoccupati"

Il Ceo e fondatore di Uni Student Advisors: "La situazione è in continua evoluzione, speriamo in minora prepotenza da parte del governo americano"

Donald Trump
Donald Trump
23 maggio 2025 | 18.28
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Tra gli studenti italiani il sentimento generale è di "preoccupazione e ansia, ma c'è anche fiducia nelle istituzioni e in Harvard, che ha sempre mostrato grande attenzione agli studenti internazionali". A dirlo all'Adnkronos è Mattia Pastore, fondatore e amministratore delegato di Uni Student Advisors - azienda che fornisce consulenza agli italiani che intendono studiare all'estero e che segue attualmente anche sette studenti ammessi ad Harvard negli ultimi due anni - mentre infuria lo scontro legale tra l'università e l'amministrazione Trump.

"Abbiamo fatto tanti sacrifici, ora abbiamo paura, speriamo che si risolva presto", dice all’Adnkronos uno studente italiano membro dell’Harvard european students club, che preferisce restare anonimo in questa situazione di grande incertezza provocata dallo stop deciso da Donald Trump agli studenti stranieri ad Harvard. "Siamo felici di avere la possibilità di studiare negli Stati Uniti e abbiamo investito tante risorse economiche e fatto sacrifici personali e professionali per frequentare l’università più prestigiosa al mondo e sperare di avere un impatto positivo futuro sulle nostre comunità", commenta lo studente. Che poi ammette: "È un momento di grande paura e speriamo si possa risolvere quanto prima".

Battaglia legale

La revoca di migliaia di visti agli studenti stranieri - temporaneamente bloccata da un giudice federale - ha generato un'ondata di incertezza per oltre un milione di studenti internazionali, tra cui anche giovani italiani. "La convinzione generale è che la situazione rientrerà - aggiunge Pastore - sperando anche in una minore prepotenza da parte del governo americano".

Secondo il fondatore di Uni Student Advisors, "la situazione è in continua evoluzione", ma si pensa che "rientrerà, perché è nell'interesse degli Stati Uniti, di Harvard, e di ogni Paese coinvolto in questa situazione". Particolarmente apprezzata e rassicurante è stata soprattutto la risposta dell'ateneo, che "ha subito espresso la propria vicinanza e l'impegno a proteggere gli studenti internazionali".

In risposta alla crisi, Pastore annuncia un'iniziativa concreta: "Ci stiamo muovendo in maniera capillare, dando massima priorità al benessere fisico e mentale degli studenti e di tutti coloro colpiti da questa decisione. Per questo abbiamo deciso di istituire una helpline - che annunceremo sui nostri canali social e sito web nel fine settimana - completamente gratuita". Il servizio sarà disponibile anche per chi non è cliente della società: "L'helpline sarà mirata non solo agli studenti di Harvard e non solo quelli legati a Uni Student Advisors, perché sentiamo l'obbligo morale di fare la nostra parte in questo momento".

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