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Il ciclone Vasco travolge la Mostra di Venezia

Vasco Rossi sul red carpet della Mostra di Venezia (foto Infophoto)
Vasco Rossi sul red carpet della Mostra di Venezia (foto Infophoto)
12 settembre 2015 | 13.35
LETTURA: 5 minuti

Dopo un bagno di folla (VIDEO 1) e la passerella più lunga e presa d'assalto di questa Mostra di Venezia (VIDEO 2), Vasco Rossi è salito sul palco della Sala Darsena ieri sera quando era passate le 21 per raccontarsi a Vincenzo Mollica in una serie di aneddoti spassosi, dall'inizio della carriera, quando "per darsi un tono da rockstar" guardava "come si muoveva sul palco Mick Jagger" ("ma in qualche occasione in cui ero 'diversamente lucido' alcune mosse, come il microfono buttato per terra sono venute da sole"), ad anni più recenti quando i testi delle sue canzoni gli sono "tornati contro": "Una volta ho fatto un incidente con un camionista e questo è sceso e mi ha detto tutto incazzato: 'Te la do io la vita spericolata!'...".

Poi confessa che all'arrivo aveva mentito quando aveva detto di non aver ancora visto il documentario di Fabio Masi ("ma si sa che io ogni tanto mento e che la verità la dico solo nelle canzoni") e che forse un cartonato della sua sagoma a grandezza reale come quello che si vede nel film "lo metterò fuori da casa mia, così non sarò più costretto a farmi tutte queste foto, con questa mania dei selfie che c'è ora". Mollica gli chiede se lo colpirono le critiche che ricevette a Sanremo quando si presentò con 'Vita Spericolata'? "Veramente non me fregava un caz....!". Vasco parla e il suo pubblico punteggia ogni sua frase con una strofa di qualche sua canzone.

Poi il Blasco racconta che 'Colpa di Alfredo' è dedicata ad un suo amico di cui ha cambiato solo il nome "che mi attaccava il chiodo in discoteca e mi impediva di rimorchiare facendomi tornare casa da solo...". Il finale, sotto invito di Mollica, è per un accenno a cappella 'Il blues della chitarra sola' ("a saperlo mi portavo dietro la chitarra") e per un brindisi a modo suo al film che sta per partire sullo schermo: si avvicina al pubblico delle prime file e gli lancia lo champagne che è rimasto nel bicchiere che gli è stato offerto all'ingresso. E qualcuno, tra i giornalisti, non gradisce. E lo paragona all'episodio di Nastassja Kinski che ha 'aperto' le bizze della Mostra.

Il rocker aveva già intrattenuto i fan nel tardo pomeriggio, appena sbarcato all'imbarcadero dell'Hotel Excelsior al Lido: "Certo che sono pronto per il tappeto Rossi. Sono qui per far diventare ancora più rosso il tappeto rosso. Quest'anno sono contento che il festival del cinema di Venezia abbia tutto questo rock, perché la musica è un grande mezzo per stare meglio nella vita e il rock poi scarica anche i nervi". (GUARDA IL VIDEO DELL'ARRIVO DI VASCO AL LIDO)

Cosa vuoi dire ai fan che ti seguono ovunque? "Che li ringrazio sempre di esistere. Come loro dicono a me". Che rapporto c'è tra le tue canzoni e 'Il decalogo di Vasco', il doc su di te firmato da Fabio Masi che viene presentato stasera? "Nelle canzoni ho fatto la cronaca della mia vita, ci sono io. Qui sono attore a mia insaputa. Quindi -scherza- sono qua a mia insaputa. Sono qua e non sono qua. Chi lo sa dove sono?". Cosa cattura di te il documentario di Masi che altri non hanno colto? "Cattura tutto, perché quando sono inconsapevole sono più allegro e mi lascio più andare mentre quando sono consapevole sono più nervoso e teso", conclude il Blasco.

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