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Il Teatro Stabile del Veneto porta in scena 'Una banca popolare

foto di scena di 'Una Banca popolare'
foto di scena di 'Una Banca popolare'
06 dicembre 2019 | 14.27
LETTURA: 4 minuti

Con il fallimento di Veneto Banca e della Banca Popolare di Vicenza, quella che un tempo era la locomotiva d’Italia ha assistito alla dissoluzione dei suoi più importanti istituti di credito. Un colpo molto duro per l’identità collettiva del Veneto, travolto da uno tsunami che ha investito famiglie e aziende che hanno perso ogni risparmio nel buco nero del crack. Ora il Teatro Stabile del Veneto ha scelto di portare in scena una profonda riflessione sulla vicenda affidando a Romolo Bugaro il compito di raccontarla con 'Una banca popolare', la nuova produzione dello Stabile del Veneto realizzata in collaborazione con Jolefilm e diretta dal noto regista cinematografico Alessandro Rossetto, che debutta in prima nazionale al Teatro Goldoni di Venezia dal 12 al 15 dicembre.

Il testo affronta la vicenda da un punto di vista inedito: non sono infatti le vittime, la numerosa schiera di famiglie e aziende devastate dal tracollo delle banche, ma gli artefici stessi del disastro ad essere protagonisti dello spettacolo. Sulla scena interamente ambientata sul terrazzo di una villa nel contesto di una serata di gala, gli attori Mirko Artuso, Valerio Mazzucato, Diego Ribon, Fabio Sartor, Davide Sportelli, Sandra Toffolatti e Riccardo Gamba interpretano i banchieri e la cerchia di notabili, professionisti e imprenditori che, fino all’ultimo giorno, hanno fatto affari con le banche ormai al collasso.

Attraverso una trama inventata Bugaro dà vita a una vicenda fin troppo reale affrontando aspetti abitualmente in ombra nelle cronache degli eventi: da una parte i caratteri dei protagonisti del tracollo, e dall’altra il sistema di alleanze e connivenze intorno al loro sistema di potere. Oltre a essere uno degli scrittori che nell’ultimo ventennio ha meglio raccontato il Nordest, Bugaro è anche un avvocato che conosce da vicino le traiettorie di ascese e fallimenti nella nostra società.

La regia, in particolare, si interroga sulle responsabilità collettive dell’intera comunità: il monologo finale del protagonista Gianfranco Carrer (interpretato da Fabio Sartor) presidente dell’ormai fallita Banca Popolare del Nordest ed ex potente caduto in disgrazia è, infatti, la voce di un uomo rabbioso e distrutto che, non accettando di essere considerato l’ultimo colpevole, chiama in causa ognuno di noi.

La presenza degli attori in scena si intreccia con una folla muta di comparse, gli invitati alla festa, la cui immagine in movimento è solamente proiettata sullo sfondo. Le immagini audiovisive, realizzate da Jolefilm, costituiscono gran parte della scenografia dello spettacolo che troverà vita anche sul grande schermo in un film prodotto dalla stessa casa cinematografica e che coinvolgerà il medesimo cast di protagonisti.

Con 'Una banca popolare' Rossetto, infatti, ha voluto dare seguito alla felice collaborazione iniziata con l’autore padovano in occasione di Effetto domino (Jolefilm), il film tratto dall’omonimo romanzo di Bugaro (Marsilio 2019) e presentato alla 76^ Mostra del Cinema di Venezia. Dopo il debutto sul palcoscenico veneziano, lo spettacolo sarà in scena anche al Verdi di Padova dall’8 al 12 gennaio.

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