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Mondo Rai/appuntamenti e novità

Mondo Rai/appuntamenti e novità
03 marzo 2020 | 19.08
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Dopo l'1-1 di San Siro di tre settimane fa firmato da Rebic e Ronaldo su rigore, Juventus e Milan tornano in campo, domani sera a Torino, per il ritorno della prima semifinale di Coppa Italia. Tra i bianconeri dovrebbe trovare spazio ancora il "portiere di Coppa", Gigi Buffon, nonostante il mal di schiena che ne ha condizionato gli ultimi allenamenti. Buffon non si ritroverà di fronte il suo vecchio "amico-nemico" Zlatan Ibrahimovic, squalificato al pari di Theo Hernandez e Castillejo: Pioli dovrà mandare in campo un Milan diverso, affidandosi a chi ha giocato meno, come Leao e Paquetà, e gestire uno spogliatotio agitato dalle vicende societarie (quella di domani potrebbe essere l'ultima partita da dirigenti del duo leggendario Maldini-Boban dopo le frizioni con l'ad Gazidis). Juve-Milan, che si giocherà a porte aperte ma senza possibilità di accesso per i residenti in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, sarà trasmessa in diretta su Rai1, a partire dalle 20.35, subito dopo il Tg1: la telecronaca sarà di Stefano Bizzotto e Antonio Di Gennaro, con interviste ed interventi da bordo campo di Aurelio Capaldi e Andrea Riscassi. Il pre ed il post partita, invece, saranno gestiti dallo studio di Roma, nella trasmissione di Raisport "Speciale Coppa Italia", in onda già alle 19.45 sul canale tematico Raisport+HD, curata da Fabrizio Failla e condotta da Franco Lauro, con Guglielmo Stendardo, Tizino Pieri e Marco Civoli.

Terzo appuntamento con la serie "Il cacciatore 2", domani alle 21.20 su Rai2, interpretata da Francesco Montanari, Miriam Dalmazio, Francesco Foti ed Edoardo Pesce. Nel primo episodio dal titolo Non me ne sono mai andato, la caccia di Saverio ha finalmente portato un risultato importante e condotto la polizia ad arrestare Salvatore Cucuzza, cassiere e amministratore dell’impero del narcotraffico di Brusca. Nel suo nascondiglio, gli agenti hanno trovato una misteriosa agendina piena di informazioni manoscritte, tutte accuratamente criptate. Decifrare l’agenda di Cucuzza non è semplice, ma, una volta risolto l’enigma, gli inquirenti vi trovano una miniera di indizi che li conducono vicinissimo al proprio obiettivo. Sono ignari del fatto che Brusca sta architettando una serie di contromosse volte a depistare le loro indagini con l’intenzione di far ricadere le colpe dei suoi crimini su Aglieri e Provenzano. Per fare ciò, Giovanni deve persuadere suo fratello Enzo a seguirlo senza esitazioni. Inizia perciò a plagiarlo, ad avvicinarlo sempre più a sé, alternando coercizione e affetto fraterno, fino a separarlo dalla sua amata Maria. Malgrado gli sforzi di Saverio per arrivare alla verità, è Mazza a trovarsi in mano il tassello mancante per individuare Brusca. Un colpo di fortuna, che scatena in Mazza la voglia di rimettersi al lavoro con il doppio della foga, e gli dona anche la forza per dire a Saverio e a Giada di smetterla con i loro giochi da ragazzini e fare finalmente i conti con i loro sentimenti. A seguire in Diciannove e cinquanta, la caccia a Giovanni Brusca è giunta alle sue battute finali. Il cerchio degli investigatori si sta stringendo intorno al boss, che è tuttavia pronto a riceverli: Enzo è infatti completamente plagiato. Insieme hanno architettato un sistema di false piste che, anche in caso di arresto, gli garantirà un viatico per ottenere la libertà in tempi brevi. L’ultimo passo da compiere è condurre Enzo a una scelta definitiva: dire la verità a Maria e convincerla a unirsi alla loro latitanza, oppure lasciarla andare per sempre. Per una volta tocca a Enzo decidere o almeno questo è ciò che crede lui. Anche Saverio è di fronte a una scelta difficile: deve capire in breve tempo se desidera gettarsi anima e corpo nella caccia ai Brusca, oppure provare a raccogliere i pezzi della sua relazione con Giada e farla funzionare una volta per tutte. Il dilemma è reso ancora più difficile dalla presenza di Francesca, la quale condivide con Saverio lo stesso spirito di abnegazione e la stessa determinazione a liberare la Sicilia dalla criminalità organizzata. Localizzare con esattezza la villetta in cui Brusca si nasconde è un’impresa meno semplice del previsto: per metterlo nel sacco occorre un’idea geniale. Al momento del blitz, tutto sembra andare per il meglio. Nessuno si aspetta che i fratelli Brusca sono finalmente pronti a calare il loro asso nella manica.

Debbie Harry, Joan Baez, Rickie Lee Jones e Madonna: quattro regine della musica, protagoniste dell’appuntamento con le “Pink Nights” che Rai Cultura dedica alle grandi interpreti del rock e del pop, in onda domani alle 22.55 su Rai5. Si comincia con l’episodio della serie “The Queens of Pop” dedicato alla Harry, inarrivabile icona di bellezza e di stile, leader dei Blondie - band di maggior successo della prima ondata punk di NYC capace di conciliare l'esuberanza della New Wave e l'irruenza del Punk. Segue un Live del 1966 che vede protagonista una giovanissima Joan Baez, ragazza con la chitarra dalla voce limpida e cristallina portavoce di messaggi di pace e musica folk. In scaletta brani come "There But For Fortune", "It's All Over Now Baby Blue", "Mary Hamilton", "It Ain't Me Babe", "What Have They Done To The Rain", "With God On Our Side". Per la serie “The Great Songwriters”, viene poi proposto un episodio dedicato alla cantante e compositrice statunitense Rickie Lee Jones, figlia della Beat Generation ed erede artistica di Janis Joplin e Joni Mitchell, che svela aneddoti preziosi sulla sua vita personale e professionale, i segreti del suo processo creativo, gli eccessi e la nuova ripresa. Voce poliedrica e individuale, arrangiatrice sofisticata con venature jazz malinconiche, propone in versione acustica: Chuck E's in Love, The Last Chance Texaco, Weasel and the White Boys Cool, e Away from the Sky. La serata si chiude con l’episodio della serie “The Queens of Pop” che ripercorre la carriera di Madonna.

Su Rai3 'Chi l'ha visto?' - Storia delle epidemie a 'Basta La salute' su Rainews24

A 'Chi l’ha visto?' domani alle 21.20 su Rai3 in diretta con Federica Sciarelli tutti gli aggiornamenti sul Coronavirus e, come sempre, emergenze e appelli sui casi di scomparsa con documenti inediti. Nel corso della puntata anche il mistero delle tre buste bomba a Roma. Chi le ha mandate e perché sono state inviate a tre donne? Ce ne sono altre? Per assistere al programma in diretta dallo studio: telefono 06.8262 o posta elettronica 8262@rai.it.

Nell’appuntamento di domani con Basta La Salute, la trasmissione curata e condotta da Gerardo D’Amico su Rainews24 alle 13:30 e 21:30 si parla di: storia delle epidemie, cosa devono insegnarci le tante tragiche malattie infettive del passato, anche recente. Intervista allo storico della medicina dell’Università San Raffaele di Milano Andrea Grignolio; come funziona un reparto di rianimazione, quanto è complessa la gestione, la mancanza di medici dell’emergenza in Italia. Ne parla il direttore di Terapia Intensiva e Rianimazione del Santo Spirito di Roma, Mario Sacco; lo strano caso dei pronto soccorso che si sono svuotati, da quando è iniziata l’emergenza del coronavirus. Intervista al direttore di quello del Policlinico Gemelli di Roma, Francesco Franceschi; infine come prendersi cura di un coniglio, animali sempre più diffusi nelle case degli italiani. I consigli di Paolo Selleri, veterinario a Roma.

Sette giudici della Corte Costituzionale incontrano i detenuti di sette Istituti penitenziari italiani: Rebibbia a Roma, San Vittore a Milano, il carcere minorile di Nisida a Napoli, Sollicciano a Firenze, Marassi a Genova, Terni, Lecce sezione femminile. Ad accompagnarli, l’agente di Polizia penitenziaria Sandro Pepe. Incontri raccontati dal film documentario di Fabio Cavalli “Viaggio in Italia: la Corte costituzionale nelle carceri”, prodotto da Clipper Media con Rai Cinema, in onda domani alle 22.00 su Rai Storia. E’ la prima volta dalla sua nascita, nel 1956, che la Corte costituzionale – giudice delle leggi e non delle persone, anche se le sue decisioni incidono profondamente nella vita delle persone – decide di entrare in carcere e il film è il racconto dell’incontro tra due umanità, entrambe “chiuse” dietro un muro e apparentemente agli antipodi: da un lato la legalità costituzionale, dall’altro lato l’illegalità, ma anche la marginalità sociale. Attraverso la fisicità, l’ascolto, il dialogo, il Viaggio diventa occasione di uno scambio reciproco di conoscenze, esperienze e, talvolta, di emozioni.

Su Rai4 'Dogman' di Matteo Garrone - 'La lunga marcia' su Rai Storia

Domani alle 21.15 Rai4 trasmette il film di Matteo Garrone 'Dogman' con Marcello Fonte, Edoardo Pesce, Nunzia Schiano. In una periferia sospesa tra metropoli e natura selvaggia, dove l’unica legge sembra essere quella del più forte, Marcello è un uomo piccolo e mite che divide le sue giornate tra il lavoro nel suo modesto salone di toelettatura per cani, l’amore per la figlia Sofia, e un ambiguo rapporto di sudditanza con Simoncino, un ex pugile che terrorizza l’intero quartiere. Dopo l’ennesima sopraffazione, deciso a riaffermate la propria dignità, Marcello immaginerà una vendetta dall’esito inaspettato.

Nella prima guerra mondiale molte donne, in Italia, si misero al servizio del Paese in vari modi, subentrando agli uomini inviati al fronte: al lavoro nei campi, operaie nelle fabbriche di munizioni, impiegate negli “Uffici Notizie”, persino alla guida dei tram, nelle grandi città. Ma al termine del conflitto ci fu un riconoscimento dello Stato per il loro impegno e per i sacrifici affrontati? Attraverso le storie di alcune figure rappresentative del mondo femminile laico e cattolico, spesso poco conosciute, il documentario di Piero Badaloni “La lunga marcia”, in onda in prima visione domani alle 21.10 su Rai Storia, ricostruisce il faticoso cammino verso la conquista dei propri diritti. Il Parlamento, dopo la Grande Guerra, stabilì che le donne dovevano riprendere la loro vita domestica, ridando agli affetti familiari la loro indiscussa preminenza. Ma in molte non si arresero e cominciarono una lunga marcia per conquistarsi una parità di diritti con gli uomini. Ci vollero però decenni e un'altra guerra mondiale, per ottenere il diritto al voto.

A Rai RadioLive, domani alle 16.00, Ernesto Goio porterà gli ascoltatori al rifugio Pordenone nella Val Cimoliana. I titolari, Marika Freschi e Ivan Da Rios, hanno lasciato il posto fisso e sono saliti in quota per gestire il rifugio del Friuli Venezia Giulia. Sono istruttori nazionali di alpinismo e suggeriscono itinerari e percorsi della zona: fra i tanti, la conca dove si erge Il Campanile, nella vicina Val Montanaia, uno spettacolo della natura che attrae alpinisti da tutto il mondo. Lungo il percorso, Ernesto Goio incontrerà Alessandro Carnevali, giovane film maker, che spiega il suono della montagna e il suo utilizzo insieme alle immagini. Paola Barducci e Marta Bonomi -accompagnatori di media montagna- aggiungono nuove parole al dizionario con utili consigli per escursionisti. Infine: Alberto Verardo, studente universitario che sta scrivendo la storia del rifugio, svela alcuni momenti emblematici, dalla costruzione, negli anni ’30, fino agli episodi della seconda guerra mondiale quando il rifugio divenne riparo per giovani partigiani pordenonesi; sono le pagine del (ritrovato) libro-firme del rifugio a descrivere le giornate degli eventi bellici, viste da lassù. “Il rifugio” si ascolta al link www.radiolive.rai.it, oppure su Rai Play Radio, sulle radio Dab + e sul digitale terrestre televisivo.

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