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Letta: "Pace anche non completamente giusta è meglio della guerra"

Il segretario del Pd: "Mosca si è messa nella stessa posizione di Iran e Nordcorea"

(Fotogramma)
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03 giugno 2022 | 19.28
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"Noi spingiamo per la pace, anche una pace che non sia completamente giusta, perché una pace non completamente giusta è meglio della guerra. La continuazione della guerra è un disastro e da parte nostra deve esserci un fortissimo impulso". Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, nel corso di un'iniziativa con la candidata sindaca a Fabriano, Daniela Ghergo.

"Per fare questo - ha sottolineato però il leader Dem - occorre che i politici si dimentichino i sondaggi. Se i leader politici e i partiti agiscono su una vicenda che riguarda la vita o la morte, la pace o la guerra, pensando ai sondaggi, questo significa la fine della buona politica. Occorre agire sulla base dei principi e dei valori, che alla fine sono quelli che vinceranno".

"Io penso seriamente che uno dei motivi per il quale Putin abbia fatto il gravissimo errore della guerra - ha detto Letta - sia stato la convinzione che l'Europa non sarebbe rimasta unita. E' stato un errore costato decine di migliaia di vite umane ma è un errore che pagheranno generazioni intere di russi. Facendo ciò che ha fatto, la Russia con Putin si è messa nella stessa posizione nella quale si trovano da anni l'Iran, la Corea del Nord, pur essendo la Russia un faro della cultura mondiale. Ma perché Putin lo ha fatto? Perché ha pensato che l'Europa e l'Occidente non sarebbero mai stati insieme, che non sarebbero mai rimasti uniti".

Il segretario Pd ha è poi tornato a puntare il dito su Salvini. "Io penso che si sia fatto male da solo, con questa strampalata iniziativa del potenziale viaggio in Russia di cui si è parlato nei giorni scorsi e che non si è capito bene cosa fosse. L'Italia e l'Europa - ha ribadito - devono essere unite, qualunque iniziativa estemporanea di divisione, ha un unico e grande fan: si chiama Putin che non aspetta altro che vedere l'Occidente, l'Europa e l'Italia divisi".

Un ruolo che Letta imputa attualmente a livello europeo all'Ungheria di Viktor Orban. "Quei Paesi che si oppongono alle sanzioni sono gli stessi che teorizzano che si debba lasciare il diritto di veto, che è poi l'idea dei sovranisti. Questa è la logica che sta dietro al diritto di veto del primo ministro ungherese Orban, che si è rivelato di fatto il miglior alleato di Putin in Europa, che sta facendo il lavoro sporco per Putin in Europa. Orban su ogni decisione impegnativa che prende l'Europa, è sempre contro l'interesse generale dell'Europa, usando il suo diritto di veto".

Nel corso di un incontro a Viterbo a sostegno della candidata sindaco Alessandra Troncarelli il leader Dem ha affrontato anche altri temi.

LAVORO - "Nel nostro Paese il primo lavoro per un ragazzo o una ragazza è indecente", ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, nel corso di un incontro a Viterbo a sostegno della candidata sindaco Alessandra Troncarelli. "Noi ci dobbiamo prendere l'impegno che non ci saranno più stage o tirocini gratuiti. Mai più, non dobbiamo prendere in giro i ragazzi dicendo loro che il primo lavoro è una concessione".

SALARIO MINIMO - Sul salario minimo "è importante riuscire entro fine legislatura a dare un segnale. Il tema sta prendendo giustamente piede in tante economie simili alla nostre, è importante se facciamo un grosso passo in avanti. Entro la legislatura sarebbe l'ideale, altrimenti lo presenteremo dentro il progetto per le prossime elezioni".

ELEZIONI - "Ottenere l'uno o il due per cento in più alle elezioni, non deve essere una questione di vita o di morte. Se noi prendiamo l'1% in più ma poi rimaniamo da soli e non abbiamo costruito un'alleanza - come è purtroppo accaduto nel passato, quando non siamo stati in grado di costruire una coalizione vincente - ottenere quell'1 o 2% in più non ti porta nulla e fa vincere le destre. Una volta che hai fatto vincere la destra, che hai portato Salvini o Meloni a governare il nostro Paese, anche se prendiamo il 10% in più, verremo sempre considerati come quelli che hanno consegnato il Paese alla destra".

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