Nel video, l’Adnkronos mostra in esclusiva la città dopo l’assedio finale all’acciaieria Azovstal. Centinaia di “occhi neri” sembrano fissare chi passeggia per le vie principali della metropoli, un tempo fiore all’occhiello del Paese e centro di scambi economici e culturali sul Mar d’Azov. Sono le finestre colpite da razzi e missili, che ora emergono come orbite da palazzi sventrati. Edifici distrutti, cumuli di macerie ma anche timidi segnali di ripresa: un uomo gira con una busta della ‘spesa’, grossi mezzi cominciano a ripulire i bordi delle strade dalle macerie. Il viburno rosso, pianta simbolo dell’Ucraina, fiorisce negli angoli delle strade, incurante della guerra. Mariupol è in piedi, e riparte da qui.