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Mediaset: "Vivendi non fermerà nostro progetto europeo"

Il Tribunale di Madrid ha sospeso la delibera di fusione per incorporazione. Il gruppo francese: "Soddisfatti per la decisione dei giudici"

(Fotogramma)
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11 ottobre 2019 | 14.14
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"Vivendi non fermerà il progetto di espansione europea di Mediaset". E' quanto si afferma da Mediaset in una nota dopo che il Tribunale di Madrid ha sospeso la delibera di fusione per incorporazione di Mediaset Espana in Mediaset. Sospensione cautelare che, informano, "verrà immediatamente impugnata con la certezza che nell'appello di merito saranno riconosciuti i vantaggi strategici e operativi ottenibili solo attraverso un'aggregazione societaria guidata da un management unitario e coeso con una visione chiara delle priorità strategiche e del modello di business capace di creare valore per tutti gli azionisti".

"Ancora una volta la campagna mediatica e giudiziaria di Vivendi ha l'obiettivo di danneggiare gravemente tutti gli azionisti di Mediaset e ancora di più quelli di Mediaset Espana che avevano approvato in larga maggioranza il progetto in entrambi i Paesi. Progetto che già prevede un effetto incrementale sul valore del gruppo pari a circa 800 milioni di euro, un dividendo post-fusione di 100 milioni di euro oltre a un buy-back per un importo fino a 280 milioni di euro". Per Mediaset "l'atteggiamento autolesionista di Vivendi conferma quindi due dati di fatto incontrovertibili. Il primo è l'assoluta strumentalità delle scelte anti-Mediaset di Vivendi al solo scopo di deprimere il valore di borsa dei titoli Mediaset per poi provare ad approfittarne. Un comportamento platealmente strumentale che ribadisce l'intenzione di indebolire Mediaset solo per i propri interessi come già avvenne nel 2016, quando iniziò la scalata ostile su cui tuttora indaga la Procura della Repubblica di Milano". Il secondo, si continua dal gruppo di Cologno Monzese, "è l'influenza notevole che il gruppo francese continua a esercitare su Mediaset in violazione, in quanto primo azionista di Tim-Telecom con il 23,9%, delle leggi italiane e delle delibere in materia dell'Agcom".

"Il grave e paradossale atteggiamento dell'azionista Vivendi - sottolinea Fininvest in una nota - rende sempre più evidente il suo reale obiettivo: ostacolare questo progetto, creando un pesante danno al Gruppo Mediaset e al suo intero azionariato, con il solo scopo di trarne diretto vantaggio". In Italia, nel frattempo, Simon Fiduciaria ha impugnato la delibera dell'assemblea che si è svolta a Cologno Monzese. Fininvest ribadisce il suo "pieno, assoluto e convinto sostegno al progetto Mediaset per la creazione della holding MediaForEurope: un progetto di respiro paneuropeo, con solide e documentate motivazioni industriali, fondamentale per lo sviluppo del gruppo televisivo e destinato a portare importanti benefici a tutti i suoi azionisti". La holding della famiglia Berlusconi "continuerà dunque a supportare in tutti i modi il progetto MediaForEurope".

Vivendi, invece, si dice tramite un suo portavoce, "soddisfatta per la decisione annunciata oggi dal giudice della corte di Madrid". "Il giudice ha riconosciuto che il piano di fusione - scrivono in una nota del gruppo francese - era stato imposto in modo abusivo da Mediaset e dal suo azionista di controllo Fininvest a svantaggio di tutti gli azionisti di minoranza. "Il giudice - conclude la nota - ha anche riconosciuto che tale fusione non risponde ad una ragionevole necessità di business di Mediaset España". "La decisione della corte spagnola ha sospeso il processo di fusione in Spagna. Vivendi si è anche opposta alle risoluzioni per la fusione adottate in Olanda e in Italia, per dimostrare che la fusione progettata è illegale anche in quelle giurisdizioni'' conclude il portavoce.

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