'Cortina 1956. Le prime Olimpiadi bianche in Italia', un libro per ricordare i Giochi di settant'anni fa

Fondazione Cortina e Marsilio Arte hanno pubblicato il volume di Massimo Spampani ed Eleonora De Filippis

 Cortina d'Ampezzo - Fotogramma/IPA
Cortina d'Ampezzo - Fotogramma/IPA
19 agosto 2025 | 12.08
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Il 26 gennaio 1956 si aprono a Cortina d’Ampezzo i VII Giochi olimpici invernali, i primi disputati in Italia: un evento di portata storica, che rappresenta non solo il debutto per il Paese sulla scena dei Giochi, ma anche un momento di rinascita e orgoglio nazionale che ha contribuito a plasmare l’identità culturale di Cortina, trasformandola in una delle capitali mondiali degli sport invernali. Dopo settant’anni, la città torna al centro del palcoscenico olimpico. In occasione dei XXV Giochi Olimpici e i XIV Giochi Paralimpici invernali 2026, Fondazione Cortina e Marsilio Arte pubblicano il volume di Massimo Spampani ed Eleonora De Filippis "Cortina 1956. Le prime Olimpiadi bianche in Italia", con il patrocinio del Comune di Cortina d’Ampezzo. Tutto nell’ambito dell’Olimpiade Culturale della Fondazione Milano Cortina 2026.

Cortina 1956. Le prime Olimpiadi bianche in Italia

Con il supporto di prezioso materiale fotografico e documentario – in gran parte inedito, recuperato da numerosi archivi storici italiani – Massimo Spampani ed Eleonora De Filippis nel volume "Cortina 1956. Le prime Olimpiadi bianche in Italia" restituiscono al lettore l’atmosfera di un’epoca unica – quella di un’Olimpiade 'romantica' –, la forza di una comunità che seppe fare della bellezza e dell’ospitalità la sua cifra distintiva, raccontando dettagli e aneddoti inediti, e mettendo in evidenza la capacità dell’Italia di preparare e costruire un evento di portata storica, con straordinaria serietà e credibilità. "C’era nell’aria una sorta di euforia, di fiducia nel futuro, era come toccare con mano che l’Italia, anche nell’organizzazione sportiva ai più alti livelli, era rinata. Finalmente era concesso anche alla nostra nazione, reduce da poco più di dieci anni dal disastro della Seconda guerra mondiale, di poter dimostrare le proprie possibilità e capacità organizzative in un evento di risonanza mondiale. E questa grande occasione veniva dagli sport della neve e del ghiaccio. Erano lo sci, il bob, il pattinaggio la grande scommessa su cui si metteva in gioco il prestigio dell’Italia", scrive Spampani.

Spampani guida il lettore in un viaggio intenso e affascinante alla scoperta delle Olimpiadi invernali di Cortina 1956, rievocando la magia di quell’avventura irripetibile. Spampani mette in luce anche le fatiche e le difficoltà incontrate nella predisposizione degli impianti, un’impresa colossale per l’epoca. Soprattutto per quanto riguarda le riprese televisive, per la prima volta in diretta ai Giochi, in un ambiente climaticamente ostile, con temperature abbondantemente al di sotto dello zero, e spesso in alta quota. Accanto alle avventure sportive, emerge un volto seducente di quell’esperienza, quello della mondanità, che a Cortina trovò il suo scenario perfetto: una 'Dolce Vita' invernale, fatta di feste sfarzose in ville private e di serate nei saloni addobbati dei grand hotel. A popolare questi scenari da sogno, un’icona del cinema internazionale: Sophia Loren, la vera 'madrina' dei Giochi, insieme a Raf Vallone. La cerimonia di chiusura VII Giochi olimpici conclude la sezione di Spampani, un momento di commozione amplificato dalla consapevolezza di aver dimostrato di fronte al mondo che Cortina è l’Italia erano state all’altezza del compito assegnato.

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