
Per raccontare la prossima spring summer, il ristorante milanese si trasforma in un iconico set
Milano, luci soffuse e tavoli apparecchiati: sembra l’inizio di un film d’autore. Le porte di un luogo iconico si aprono e, più che un ristorante, diventano la scena di un racconto a più voci. Siamo da Bice, nel cuore del quadrilatero. È in questo scenario che prende vita la collezione primavera estate 2026 firmata Borbonese: un ritratto intimo della Milano di oggi che conserva il fascino di quella di ieri. C’è una coppia elegante con una crepa invisibile, il giornalista che ogni martedì vuole sempre lo stesso tavolo, le ragazze ribelli cresciute tra salotti borghesi e buone maniere. E poi il giovane door man, in impeccabile abito bianco, che osserva tutto e diventa il narratore silenzioso di questo intreccio di storie.
Questi personaggi prendono vita durante la presentazione, intitolata ‘Ci vediamo da Bice’ e che potrebbe essere il titolo di una pellicola che porta in scena la spring summer 2026. “La collezione arriva come la prima di un film, proiettato nei migliori cinema - spiega Stefano Ferro, amministratore delegato di Borbonese - è il frutto di una visione interna rinnovata che crea una naturale sinergia tra ispirazione, immagine e oggetto. Ha uno copione autentico perché ispirata da più di un secolo di storia, una narrativa intima che è un omaggio al passato guardando al futuro con un mantra: Based on a true story. Basato su una storia vera. La nostra storia”.
La collezione si sviluppa come un racconto corale, fedele al Dna di Borbonese. Debutta la capsule Borbonese Identity, con una nuova etichetta che celebra l’heritage del brand attraverso forme circolari, materiali morbidi e l’iconico Occhio di Pernice. Tra i pezzi di punta la Première, borsa che reinterpreta il sigillo storico del marchio, e la Bice, con doppi manici e stile senza tempo. Novità anche nella main collection: dalla Borboletiña, versione mini della Borboleta, alla Full Moon, hobo dalla forma tondeggiante, passando per la Vis à vis, la London, la Collier e le nuove varianti della Sexy bag. (di Federica Mochi)