Sciopero 3 ottobre, Salvini: "Se illegittimo chi bloccherà pagherà". Meloni: "Weekend lungo e rivoluzione non vanno insieme"

Domani previsto lo sciopero ''in difesa di Flotilla, dei valori costituzionali e per Gaza''

Università La Sapienza a Roma - Fotogramma / Ipa
Università La Sapienza a Roma - Fotogramma / Ipa
02 ottobre 2025 | 12.40
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Matteo Salvini ha fatto sapere che "la commissione di garanzia si pronuncerà a brevissimo" sullo sciopero generale nazionale di tutti i settori pubblici e privati per l’intera giornata in difesa di Flotilla. "Immagino, vista la normativa, che dichiarerà lo sciopero illegittimo", in quanto "uno sciopero generale improvviso, per motivi politici, è chiaro che non può essere preannunciato con così scarso preavviso", ha detto il ministro dei Trasporti e vicepremier, a Rtl 102,5. "Se poi qualcuno manifesterà ugualmente, sciopererà ugualmente, - ha precisato - aggredirà, bloccherà, ne pagherà penalmente le conseguenze. ribadisco l'importanza di approvare la proposta della Lega, chiunque organizzi un corteo, una manifestazione, deve lasciare una cauzione dal proprio conto corrente personale o associativo e in caso di danni paga lui, non pagano tutti i cittadini".

La premier Giorgia Meloni ha dichiarato che il popolo italiano affronterà "nei prossimi giorni, temo, diversi disagi per una questione che mi pare c'entri poco con la vicenda palestinese e c'entri molto con le questioni italiane e del resto ce lo spiegano i sindacati, perché mi sarei aspettata che almeno su una questione che reputavano così importante non avessero indetto uno sciopero generale di venerdì, perché il weekend lungo e la rivoluzione non stanno insieme".

Parole criticate alla Camera da Elly Schlein. "Non è accettabile", ha detto, che la premier Giorgia Meloni attacchi lo sciopero convocato per domani. "Giù le mani dal diritto di sciopero. L'Italia è migliore di che la governa in questo momento".

Lo sciopero

La Cgil ha annunciato lo sciopero ''in difesa di Flotilla, dei valori costituzionali e per Gaza''. “L’aggressione contro navi civili che trasportavano cittadine e cittadini italiani, rappresenta un fatto di gravità estrema'', scrive il sindacato in una nota. ''Un colpo inferto all’ordine costituzionale stesso che impedisce un'azione umanitaria e di solidarietà verso la popolazione palestinese sottoposta dal governo israeliano ad una vera e propria operazione di genocidio''.

Allo sciopero generale partecipa anche la Fiom che in una nota ga detto:''Come sempre le metalmeccaniche e i metalmeccanici sono in prima linea nella lotta contro la guerra, per l’umanità, per la dignità, per la solidarietà e il ripristino del diritto internazionale''. ''Chiediamo al Governo italiano di intervenire per difendere l'esercizio dei diritti costituzionali dei propri cittadini impegnati in un’azione umanitaria, sanzionare il Governo Netanyahu, bloccare gli accordi commerciali e militari con Israele e per riconoscere formalmente lo Stato di Palestina, conclude il sindacato.

Anche l'Usigrai aderisce allo sciopero generale. A darne notizia è il sindacato dei giornalisti Rai. "Care colleghe e colleghi - si legge in una nota Esecutivo Usigrai - stiamo seguendo come tanti con attenzione quanto accade intorno alla missione della Sumud Flotilla e le manifestazioni in corso in tutta Italia. Il sindacato delle giornaliste e dei giornalisti della Rai ritiene che le colleghe e i colleghi che vorranno aderire allo sciopero generale di venerdì 3 ottobre, proclamato dalla CGIL, dovranno poterlo fare contando sulla piena assistenza sindacale. Tuttavia, il fermo degli attivisti e le mobilitazioni in corso in tutta Italia hanno bisogno di essere raccontate dal Servizio pubblico della Rai. Per queste ragioni l'Usigrai annuncia l'adesione allo sciopero indetto dalla CGIL ai sensi del comma 7 dell'art. 2 della legge m. 146 del 1990 (sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali) e allo stesso tempo chiede ai propri iscritti di garantire la copertura informativa della giornata del 3 ottobre, nelle modalità previste dall’accordo 4 dicembre 2000, nelle forme e nei modi che saranno predisposte da ciascuna redazione e pertanto invita giornaliste e giornalisti a garantire con responsabilità le prestazioni essenziali al prodotto informativo".

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