Gucci riparte da Demna, con 'La Famiglia' inizia una nuova era

A sorpresa, lo stilista georgiano anticipa in un lookbook la nuova collezione che verrà svelata durante la Milano Fashion Week con un cortometraggio diretto da Spike Jonze e Halina Reijn

Tre look della nuova collezione di Gucci disegnata da Demna e scattata da Catherine Opie
Tre look della nuova collezione di Gucci disegnata da Demna e scattata da Catherine Opie
22 settembre 2025 | 12.02
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Demna entra in Gucci come un uragano, riportando glamour, erotismo ed heritage al centro del discorso. Del resto, da uno dei direttori creativi che più di tutti ha saputo riscrivere l’immaginario fashion degli ultimi 10 anni non potevamo aspettarci nulla di diverso. Chi sperava di ritrovare una Gucci 'alla Balenciaga', con le provocazioni pop e l’estetica oversize resterà deluso: quell’era è finita. Demna l’ha archiviata senza esitazioni, come del resto aveva detto già chiaramente ed è tornato a ribadire in un’intervista esclusiva a 'Wwd': “Molti si aspettano oversize e loghi, ma perché dovrei venire da Gucci per fare quello che ho già fatto? Se qualcuno pensa che presenterò bomber oversize con il monogramma GG, non ha mai davvero capito il mio lavoro”.

Il marchio fiorentino volta definitivamente pagina con ‘La Famiglia’, un lookbook svelato a sorpresa, che anticipa il cortometraggio ‘The Tiger’ diretto da Spike Jonze e Halina Reijn, e che sarà proiettato durante la Milano Fashion Week con una première. Nel lookbook Demna mette in scena una galleria di ritratti, firmata dalla fotografa Catherine Opie, che immortala un’ipotetica famiglia Gucci composta da personalità uniche e atteggiamenti distintivi: tante sfaccettature di una stessa idea. ‘La Famiglia’ segna il punto di partenza di questa nuova era: sfacciata, sensuale, extralarge in emozioni e intenzioni. È uno studio della ‘Gucciness’ di Gucci, un viaggio nell’essenza stessa del brand, visto come mindset e linguaggio estetico condiviso.

Dopo avere scosso le fondamenta di Balenciaga, il designer georgiano è chiamato a riscrivere la grammatica di un marchio che negli ultimi anni ha fatto dell’eclettismo la sua cifra, ma che sta attraversando un rallentamento importante: vendite in calo e una certa difficoltà a mantenere la stessa rilevanza culturale di un tempo. Tutti gli occhi erano puntati sul debutto, atteso come un reset radicale – ma senza perdere quel legame con il desiderio popolare che Gucci è riuscita a generare negli anni passati. In tandem con la neo ceo e presidente di Gucci, Francesca Bellettini, Demna ha compiuto un deciso un passo avanti, che sembra aver già ottenuto il favore del pubblico. “Non sto ancora definendo la mia visione di Gucci ma la piattaforma su cui la costruirò - ammette lo stilista -. Voglio resettare la comprensione e la percezione di ciò che è Gucci attraverso la mia reinterpretazione".

Il lookbook si apre con ‘L’Archetipo’, un baule monogrammato che rievoca le origini della maison come valigeria, e introduce una parata di personaggi che sembrano usciti da un film. A partire da ‘L’Incazzata,’ con un cappottino rosso anni ’60 che cita Jackie Kennedy, e che per Demna ha un significato speciale. "Quando ero bambino, mi innamorai di un piccolo cappotto rosso visto in un negozio. Non mi importava che fosse un cappotto da bambina, non volevo indossarlo, volevo solo vederlo ogni giorno. È stato l’inizio della mia relazione con la moda". 'La Bomba' è felina e imprevedibile, 'La Cattiva' in total black è glaciale e sofisticata come una femme fatale. C’è 'Miss Aperitivo', in minidress, impegnata solo a divertirsi, L’'Influencer', incarna la fashion addicted digitale, e poi una serie di icone di italianità - 'La Mecenate', 'La Contessa', la 'Sciura', 'Primadonna' - che celebrano l’eleganza senza tempo. Infine 'Principino' e 'La Principessa', che sfoggia un abito rosa bubble-gum, incarnano due lati della stessa medaglia: l’arte di catalizzare ogni sguardo. A dare coesione a tutto, l’italianissima ‘sprezzatura’: quel saper essere impeccabili anche nel gesto più casuale, con kitten heels portati senza pensarci e mocassini di pelle morbida calzati 'stepped-in'.

“Questo è un brand globale, ma volevo anche sottolinearne l’italianità” assicura Demna. Il patrimonio Gucci viene rivisitato con rispetto e audacia. La borsa Gucci Bamboo 1947, icona da 78 anni, è riproporzionata; lo stesso vale per il mocassino con morsetto, simbolo dal 1953. Il motivo Flora riappare in versione classica o in una reinterpretazione notturna. Il monogramma GG, le iniziali di Guccio Gucci, domina la scena in un trionfo head-to-toe: tutto o niente. Dal massimalismo al minimalismo, le silhouette abbracciano gli estremi, passando dalla grandiosità di un cappotto da opera decorato da piume e gioielli, alla sensualità minimal di abiti second skin in maglia sottile. L’idea è vestirsi per piacere, e il glamour si estende anche al menswear, con bodycon trasparenti e costumi da bagno black-tie che riscrivono la dolce vita in chiave 2025.

“Per me tutti questi archetipi rappresentano il pubblico di Gucci, i clienti di domani, che potranno trovare in collezione qualcosa che li rappresenti - promette Demna -. Non c’è una silhouette unica, un unico approccio: non è un ‘o ti piace o no’”. Ma l’elemento più interessante per gli addetti ai lavori è come Demna riesca a fondere il suo sguardo con la storia di Gucci. In ‘La Famiglia’ ci sono echi evidenti dell’era Tom Ford - tacchi a spillo di metallo, slip maschili, silhouette skinny, vibrazioni anni ’70 - e allo stesso tempo tocchi che ricordano Alessandro Michele, come le camicie con i grandi fiocchi. Non è un caso: i due sono amici, e nel 2021 avevano collaborato per l’iconica collezione 'The Hacker Project'. Il risultato è un’operazione di sintesi potente: finalmente, sembra, Demna sta davvero facendo Gucci. I capi di questa collezione saranno disponibili dal giorno dopo la première in dieci boutique selezionate. E da febbraio la sua visione prenderà forma definitiva. “Dopo la mia prima sfilata - assicura il designer georgiano - il capitolo Gucci by Demna sarà ufficialmente aperto”. (di Federica Mochi)

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