N21 tra ossessioni e sovrapposizioni

Il direttore creativo, Alessandro Dell’Acqua, per la primavera estate 2026 prende abitudini e gesti quotidiani e li trasforma, tra chiffon, broccati e layering trasparente

Due look della spring-summer 2026 di N21
Due look della spring-summer 2026 di N21
24 settembre 2025 | 20.32
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Ossessioni e sovrapposizioni: è da qui che parte Alessandro Dell’Acqua per la primavera-estate 2026 di N21. La nuova collezione prende abitudini e gesti quotidiani e li trasforma, senza mai cadere nella rassicurazione. Tra chiffon, broccati e layering trasparente, ogni look ribalta i significati e racconta una femminilità che vive di tensioni e contrasti. "Sono partito dalla volontà di una rilettura di immagini delle variabili estetiche dei tanti decenni proficui del secolo scorso che affollano la mente di ogni creativo - spiega Alessandro Dell'Acqua, direttore creativo di N21 - e, in un impeto iconoclasta, mi è venuta voglia di trasformare tutte le forme classiche che hanno caratterizzato per molti decenni la moda femminile".

Così, per ottenere questa collezione lo stilista ha deciso di annullare ogni sintomo di nostalgia e trasformarli in un racconto corale di esperienze di mode e di design. "In più, come faccio spesso, ho mescolato e fuso generi e riferimenti - sottolinea -. Ed è per questo che in passerella ho voluto anche una parte della collezione maschile. Il risultato è una rilettura di espressioni del classico, dagli abiti sottoveste che spesso ho sovrapposto, all’uso spregiudicato dello chiffon. Senza dimenticare l’innovazione, che ho studiato su un plissé rigido ottenuto su un tessuto di duchesse".

L’immagine chiave è quella di una donna dalla bellezza essenziale, che mette in primo piano la personalità. Indossa un abito in chiffon trasparente, con spacco laterale dal sottomanica fino al fondo sotto il ginocchio, sovrapposto a una gonna in chiffon nero e a uno short in broccato. Dal busto traspare un reggiseno in pizzo ricamato, ornato da spille a forma di fiore in chiffon appassito o in lamina d’acciaio modellata a mano. Il look si completa con un maglione portato sulle spalle, le maniche arrotolate al collo. Un layering leggero, trasparente, che diventa la cifra di questa “magnifica ossessione”.

La gonna in duchesse rossa sembra rigida ma è un’illusione: la sua struttura è morbida, come morbide sono le piume che in realtà sono petali di chiffon, trasformati in un ricco piumaggio. L’oro laminato di un tessuto in poliestere diventa accecante nella gonna plissé, mentre il giubbotto over maschile aggiunge un tocco protettivo all’abito sottoveste in chiffon nero. L’anorak si trasforma in una cappa in lino, così come in lino doppiato è il soprabito, proposto anche in versione a pois.

Le camicie maschili azzurre danno rigore ai soprabiti a pois, mentre gonne e abiti in pizzo macramè lavorato a mano dialogano con i minishorts bloomers. Le giacche in lino doppiato si sovrappongono agli abiti sottoveste: uno a fiori ricopre quello rosa, creando nuovi volumi. Ai piedi, portate con calzettoni arrotolati, derby con doppia fibbia in bianco, nero, azzurro e marrone, e una slingback con punta rotonda, entrambe decorate da borchie. È una collezione che rifiuta il minimalismo rassicurante: stratifica, mescola e spiazza. Dell’Acqua sembra dirci che la leggerezza non è sinonimo di fragilità ma di libertà di interpretazione. Un invito a guardare oltre la superficie e a lasciarsi sedurre dall’ambiguità. (di Federica Mochi)

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