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Mondo Rai/Appuntamenti e novità

(Fotogramma)
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23 marzo 2023 | 21.53
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E’ tutto pronto negli studi televisivi “Fabrizio Frizzi” di Roma per la terza puntata di “Benedetta Primavera”, il varietà condotto da Loretta Goggi, affiancata da Luca e Paolo, in onda domani alle 21.25 su Rai 1. Quasi tre ore da passare in compagnia con la regina del piccolo schermo che, nel corso del programma, tratterà vari temi legati alla musica, alla tv e al cinema. Ospiti di Loretta Goggi in questa terza puntata saranno grandi nomi delle sette note, come Patty Pravo e Giorgia; del piccolo schermo, come Mara Venier; del cinema, come Giamparolo Morelli e Ilenia Pastorelli; dell’imitazione, come Vincenzo De Lucia. E non mancherà Flavio Insinna. “Benedetta Primavera” è una produzione Rai Direzione Intrattenimento Prime Time in collaborazione con Blu Yazmine. È un programma di Loretta Goggi, Martino Clericetti, Francesca Cucci, Salvo Guercio, Cristiano Rinaldi, Paola Vedani, Lorenzo Campagnari, Ester Viola, Massimiliano Canè. La direzione artistica è curata da Laccio, la scenografia da Marco Calzavara e la direzione musicale dal maestro Valeriano Chiaravalle. Produttore esecutivo M. Rossella Arcidiacono. La regia è firmata da Cristiano D’Alisera.

Il 24 marzo 1944, i Gruppi di Azione Patriottica eseguono un’azione di guerra in Via Rasella, a Roma. Nell’attacco alla colonna del Polizeiregiment “Bozen” muoiono 33 soldati tedeschi. Nell’arco delle 24 ore successive, i nazisti eseguono velocemente una rappresaglia in alcune gallerie sulla via Ardeatina, uccidendo 335 persone. Una pagina tragica ricostruita dal Paolo Mieli e dal professor Alessandro Portelli, con il contributo della dottoressa Alessia Glielmi, a “Passato e Presente”, in onda domani alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. La strage verrà ricordata come “l’Eccidio delle Fosse Ardeatine”. Il 27 luglio 1944, su insistenza dei famigliari delle vittime, iniziano le operazioni di esumazione, identificazione e sepoltura delle salme delle vittime, coordinate dal professor Attilio Ascarelli e Ugo Sorrentino, direttore della Scuola di Polizia Scientifica di Roma. Il 24 marzo 1949 viene inaugurato il Mausoleo delle Fosse Ardeatine. Nel pomeriggio – alle 19.45 su Rai Storia – viene riproposto l’appuntamento dedicato di “Viva la storia”. Partendo da Via Rasella, dove avvenne l’attentato partigiano che uccise 33 soldati tedeschi, si arriva al Museo storico della Liberazione di Via Tasso che nel 1944 era un carcere dove venivano rinchiusi oppositori politici ed ebrei. Sulle mura di Palazzo Tittoni, in quella stessa strada, sono ancora visibili i fori provocati dai proiettili tedeschi che, una volta sentita l’esplosione, spararono in aria credendo che l’attacco arrivasse dai piani alti dei palazzi.

Omicidi, torture, detenzioni illegali, sparizioni forzate. Le tracce della dittatura militare che ha dominato l’Argentina dal 1976 al 1983 portano in Italia, a piccoli comuni della bassa emiliana dove si nascondono criminali accusati di essere stati parte attiva dell’apparato repressivo di Jorge Raphael Videla, gestori di centri clandestini di tortura e sterminio, dove un’intera generazione di studenti, sindacalisti, oppositori politici è stata detenuta e interrogata per poi scomparire nel nulla. Spotlight va in onda eccezionalmente domani con un’inchiesta sulle tracce dei torturatori, ricostruisce crimini di guerra e raccoglie le testimonianze inedite delle vittime e dei loro famigliari. Le udienze del processo all’ex ufficiale dell’intelligence della Marina uruguaiana Jorge Troccoli nell’aula bunker di Rebibbia a Roma, dove si ripercorrono le strategie del piano Condor, che ha visto allearsi le intelligence e le forze armate dell’America Latina con la complicità degli Stati Uniti per soffocare ogni opposizione politica. Le storie dei figli dei trentamila desaparecidos e le interviste a chi cerca oggi la propria identità in Italia, la famiglia a cui è stato strappato, i bambini che gli sono stati rubati. Il viaggio internazionale di Spotlight raccoglie le voci dell’Italia, dell’Argentina e dell’Uruguay, tirando i fili delle indagini della procura federale di Buenos Aires e quelli della memoria, per mettere insieme i pezzi di una verità che la giustizia sta ancora cercando. Alcune parti dell’inchiesta saranno anticipate domani, giorno dell’anniversario del colpo di Stato e ‘Giornata della Memoria’ in Argentina, in una puntata speciale di Spotlive, condotta da Giulia Bosetti, con collegamenti da Buenos Aires e testimonianze in diretta. Spotlight “La fuga del Condor. I torturatori dei desaparecidos nascosti in Italia” di Giulia Bosetti andrà in onda sabato 25 marzo alle 18.30, domenica 26 marzo alle 9.30 e alle 20.30, mercoledì 29 marzo alle 20.30 su Rainews24.

Su Rai Storia 'Un'ambulanza al fronte' - su Rai5 'Pearl Jam Twenty'

La straordinaria storia dell’American Field Service: la ricostruisce lo speciale “Un’ambulanza al fronte” in onda domani alle 22.10 su Rai Storia. Il servizio volontario di ambulanze nato alcuni mesi dopo lo scoppio del primo conflitto mondiale. Un’organizzazione creata dagli americani per aiutare la Francia. Un’avventura iniziata a bordo di ambulanze guidate da giovani volontari, in un’Europa travolta dalla Grande Guerra. La mente dell’organizzazione è Abram Piatt Andrew, professore di economia a Harvard, che nel dicembre del 1914 s’imbarca per la Francia, che così scriveva: “E’ la possibilità di avere una parte sia pur infinitesimale in uno dei più grandi eventi della storia; di essere di qualche aiuto in una situazione di grave emergenza; di poter essere testimone di avvenimenti tra i più gravi e importanti e, soprattutto di dare il mio piccolo poco per la Francia”. Nel marzo del 1915 Andrew diventa Ispettore Generale del Servizio sul Campo dell’Ospedale Americano e stipula un accordo con il Generale Joseph Doumenc, direttore del “Services automobiles” dell’esercito francese. Per la prima volta nella storia un’organizzazione di soccorso di un Paese neutrale opera al fronte in stretta collaborazione con un esercito belligerante. Da quel momento le ambulanze americane sono inviate lungo tutto il fronte occidentale: in Alsazia, nella Lorena, nelle Fiandre. L’ambulanza è una Ford Modello T trasformata in vettura di soccorso con al posto dei sedili un pianale di legno che può trasportare fino a sei feriti seduti o tre barelle per i casi più gravi. La chiamano Tin Lizzie, Lucertola di Latta. Perché è agile e scattante come una lucertola. È facile da guidare, consuma poco e quando finisce nel fango o in una buca si tira fuori in un baleno, perché è leggera, è di latta. “Un altro nomignolo carino della Ford T era la “capra” perché i francesi rimasti stupiti dall’abilità delle auto che s’inerpicavano nei sentieri montuosi dell’Alsazia le avevano affettuosamente ribattezzate appunto così: le capre!” ricorda Francesco Tissoni, dell’Università degli studi di Milano. Attraverso le lettere, i diari e le memorie degli ambulanzieri una storia di coraggio e grandi ideali dell'organizzazione che opera ancora oggi e nota in Italia con il nome di Intercultura. “Il fatto che la persona che ti stava seduta vicino sull’ambulanza potesse essere improvvisamente colpita da un colpo di mitraglia e morire di fianco mentre tu continuavi a guidare, ecco questi episodi sono raccontati con estrema semplicità ma ci danno anche l’idea della crudezza dell’esperienza” commenta Roberto Ruffino, Segretario Generale Intercultura.

Il premio Oscar Cameron Crowe rende omaggio a una delle band simbolo del grunge, i Pearl Jam, in “Pearl Jam Twenty”, in onda domani alle 23.15 su Rai 5. Il film documenta l’ascesa dei Pearl Jam, a partire dall’implosione dei Mother Love Bone – prima incarnazione della band sino alla scomparsa prematura del frontman Andrew Wood - sino alla battaglia contro la multinazionale Ticketmaster a favore di una musica libera e accessibile a tutti. La narrazione di Cameron Crowe ospita contributi di Chris Cornell (Soundgarden), Kurt Cobain (Nirvana), Dave Grohl, Neil Young, Bob Dylan, Dave Grohl, Johnny Ramone, Marvin Gaye. E non manca materiale di repertorio inedito sugli albori del grunge a Seattle, quando i Nirvana e i Soundgarden suonavano nei garage per una platea di pochi amici.

Un racconto della Collezione Farnesina, che con oltre quattrocento opere offre una ampia panoramica dell’arte italiana del XX e del XXI secolo, con elementi che la rendono una collezione unica al mondo: lo propone “La diplomazia dell’arte” di Alessandro Perozzi, in onda domani alle 19.35 su Rai 5. La Collezione Farnesina nel 2019 ha compiuto vent’anni dal suo avvio ufficiale. È una collezione molto particolare, frutto di una stretta collaborazione con artisti, i loro eredi, fondazioni o gallerie che prestano le loro opere con un contratto di comodato gratuito. Ma la Farnesina è anche un luogo visitato da un pubblico d’eccezione: Capi di Stato stranieri, Ambasciatori, rappresentanti delle maggiori Istituzioni italiane e internazionali, che vengono accolti in un ambiente prestigioso, arredato con meravigliosi esempi della produzione artistica italiana più recente, che è anche uno straordinario veicolo di promozione dell’Italia. Un documentario raccontato attraverso le parole degli stessi artisti, dai grandi nomi dell’arte contemporanea italiana come Michelangelo Pistoletto, Mimmo Jodice, Giosetta Fioroni, ai più giovani come Pietro Ruffo, Davide Monaldi, Elena Bellantoni, Salvatore Iaconesi e Oriana Persico.

Su Rai3 'La Direzione Investigativa Antimafia' a 'Quante Storie' - Su Rai Radio 3 'Un milione in più in Canada'

Voluta da Giovanni Falcone e inaugurata nel 1991, la Direzione Investigativa Antimafia è un'istituzione fondamentale nella lotta alla criminalità organizzata che viene, però, poco raccontata. “Quante Storie”, in onda domani alle 12.45 su Rai 3, farà un viaggio all'interno della Dia grazie alla presenza in studio di Maurizio Vallone, da due anni e mezzo al suo vertice, e della scrittrice Diana Ligorio, che racconteranno a Giorgio Zanchini la vita invisibile di un gruppo di agenti, animati da un fortissimo senso di giustizia e disposti per questo a sacrificare ogni aspetto della propria vita privata.

La popolazione canadese è cresciuta di oltre un milione di persone per la prima volta lo scorso anno, dice il governo, quando il Canada ha registrato anche il tasso di crescita annuale della popolazione più alto dal 1957 (+2,7%). L'aumento è stato in parte alimentato dagli sforzi del governo per reclutare migranti nel Paese al fine di alleviare la carenza di manodopera, fa sapere Statistics Canada, che ribadisce come il Paese dipenda anche dalla migrazione per contrastare l'invecchiamento della popolazione. Luigi Spinola ne parlerà a “Radio3 Mondo”, in onda domani alle 11 su Rai Radio3, insieme ad Alfonso Giordano, docente di Population, Environment and Sustainability alla Luiss.

Nell'ultima puntata di “Under Italy”, in onda domani alle 20.25 su Rai 5, l'archeologo Darius Arya si addentrerà sotto il lago che non c'è più: il Lago Fucino, in Abruzzo – terzo lago d'Italia fino al 1800 – definitivamente prosciugato da Alessandro Torlonia dopo il primo tentativo degli antichi Romani. Ma l'Abruzzo è anche la regione dove si trovano i più grandi laboratori sotterranei del mondo, i laboratori Nazionali del Gran Sasso, le grotte naturali che nel paleolitico vennero utilizzate dai primi uomini che abitarono queste terre, le vedute panoramiche di Campo Imperatore.

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