Un incontro interlocutorio quello con il Ministro Fitto sul Pnrr e i fondi comunitari che ha sostanzialmente deluso i sindacati. Un tavolo chiesto a più riprese da Cgil Cisl e Uil ma poi "convocato con altri soggetti, perchè questo ormai, purtroppo, sta diventando una scelta identificativa di questo Governo", come denuncia il segretario confederale Uil, Ivana Veronese. Non solo. "Il tema della partecipazione e del dialogo sociale non può esaurirsi in riunioni meramente informative senza avere la possibilità di entrare nel merito preventivamente delle tematiche. Vogliamo un confronto vero non una informativa", aggiunge sollecitando per questo l'applicazione del protocollo sottoscritto a Palazzo Chigi nel dicembre 2021. "Ora attendiamo i passi conseguenti del Ministro", conclude.
Tra le richieste del sindacato l’accelerazione della messa a terra dei progetti del Pnrr e della loro complementarità con le risorse della coesione europee e nazionali. "Risorse importanti queste per il nostro Paese, ma bisogna passare dalle parole ai fatti, cercando di superare l’atavico problema tutto italiano dell’impiego delle risorse europee", dice ancora Veronese che prende atto di come "il recente decreto sul Pnrr dia risposte parziali a questi temi".
Al centro del confronto la Uil ha posto che l’esigenza "di investire in un piano che rigeneri la pubblica amministrazione con assunzioni straordinarie a tempo indeterminato, anche rivedendo i parametri assunzionali negli Enti Locali compresi quelli in dissesto e predissesto, oltre alla riqualificazione del personale già in servizio". E infine, il sindacato ha posto l'accento sul tema deroghe. "Bisogna prestare molta attenzione perche in in nome della semplificazione e dell'accelerazione, si potrebbe dare il via libera all’illegalità e alla corruzione", conclude.
