Flotilla naviga verso Gaza, Crosetto: "Se forza blocco navale pericoli elevati e non gestibili"

Il richiamo del ministro della Difesa alla responsabilità nel corso dell'incontro con la portavoce Maria Elena Delia e altre esponenti del movimento

Flotilla (Fotogramma/Ipa)
Flotilla (Fotogramma/Ipa)
28 settembre 2025 | 17.19
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Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha incontrato oggi, domenica 28 settembre, una delegazione della Flotilla. "Se forza il blocco navale si espone a pericoli non gestibili" ha detto il ministro riferendo di aver consigliato di "evitare azioni che mettano a rischio vite, in primis attivisti italiani".

"Oggi pomeriggio, alle ore 15.15, ho incontrato, presso il Comando della Compagnia Carabinieri Roma-San Pietro, la portavoce della Global Sumud Flotilla, Maria Elena Delia, e le altre esponenti del movimento Simona Moscarelli e Giorgina Levi. Ho ribadito loro tutte le mie preoccupazioni, ma anche l’importanza del dialogo e la necessità di evitare azioni che possano mettere a rischio qualunque vita, in primis degli attivisti italiani".

"L’obiettivo dichiarato della Flotilla è quello di aiutare il popolo di Gaza, ma è fondamentale che questo impegno non si traduca in atti che non porterebbero ad alcun risultato concreto, ma che, al contrario, rischierebbero di avere effetti drammatici con rischi elevati e irrazionali - aggiunge -. La priorità mia e del Governo è e resta la sicurezza e il ricorso a soluzioni efficaci e sicure per aiutare realmente la popolazione di Gaza, attraverso i canali umanitari e diplomatici, tutti già attivi".

"Le istituzioni italiane, a partire dal Presidente della Repubblica, dal Presidente del Consiglio e da tutte le principali cariche dello Stato, stanno profondendo ogni sforzo diplomatico e operativo affinché prevalga il senso di responsabilità. Ma qualora la Sumud Flotilla decidesse di intraprendere azioni per forzare un blocco navale - conclude Crosetto - si esporrebbe a pericoli elevatissimi e non gestibili, visto che parliamo di barche civili che si pongono l’obiettivo di 'forzare' un dispositivo militare. Sono certo che si possano ottenere risultati migliori e maggiori per il popolo palestinese in altri modi, mezzi e sistemi, come ho ribadito loro, ringraziando per il confronto sincero e corretto”.

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