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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi
16 novembre 2015 | 10.31
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"Valorizzare il cuore manifatturiero dell'Europa, incorporando al suo interno i principali driver di innovazione, creando lavoro, benessere e pace sociale per i suoi cittadini. E' l'Europa per la quale lavoriamo, un'Europa che deve continuare a credere nell'industria facendone il perno fondamentale delle scelte di politica economica. Rispetto a questo traguardo, la Commissione Juncker ha introdotto una novità, valorizzando il concetto di integrazione: non più piani individuali per singoli settori, ma strategie trasversali che puntano a rendere l' industria europea più competitiva nel suo insieme. Ne consegue che le grandi iniziative avviate, quali ad esempio la Strategia per il mercato unico digitale, il Piano di investimenti, l'Unione dei mercati dei capitali e, infine, la recente Strategia sul mercato interno, ospitano al loro interno azioni specifiche per le pmi". Lo scrive su 'Il Sole 24 Ore', Alberto Baban, presidente Piccola Industria Confindustria.

"La scelta più importante del Piano sul fronte sociale è rafforzare e innalzare i livelli di sostegno di ciò che noi chiameremmo sistema di welfare, ma che in Cina si preferisce definire protezione sociale. Non era affatto scontato, in una società che fa del primato dello sviluppo l'elemento centrale della sua politica. Ma la Cina deve gestire l'evoluzione di una società afflitta dall'invecchiamento della popolazione e dagli squilibri generazionali indotti dalle politiche demografiche praticate". Lo dice a 'Il Sole 24 Ore' Stefano Patriarca, team leader Eu-China social protection reform project.

"Uno schema che in Alpitour si è rivelato molto utile è l'integrazione verticale. Si tratta di offrire al viaggiatore tutti i servizi: portare il cliente sul posto con i nostri aerei, e poi ospitarlo in villaggi o in alberghi di cui abbiamo, se possibile, sia la proprietà sia la gestione. Non è così dappertutto, spesso le strutture non sono nostre, ci limitiamo a fare da intermediari. Ma stiamo espandendo questo schema, e fra l'altro ci siamo dotati di una nostra catena di alberghi, VoiHotels. Poi ogni anno ci diamo da fare per proporre idee nuove, nuove mete". Così, in un'intervista a 'La Stampa', Gabriele Burgio, presidente e amministratore delegato di Alpitour.

"Pensiamo che si debba rafforzare la competenza economico-finanziaria dei collegi giudicanti agendo in cinque direzioni. Innanzitutto sul piano organizzativo con percorsi di specializzazione e di confronto sui temi economici. Poi sulla composizione del Consiglio di Stato. Un terzo dei membri è di nomina governativa, finora sono stati scelti sostanzialmente tra giuristi in senso stretto. La nostra proposta è di cominciare ad inserire giuristi dell'economia, economisti che si occupano di regolazione, professionisti che provengono dal mondo dell'impresa privata. È una contaminazione necessaria". Così, in un'intervista a 'Affari & Finanza', Marcella Panucci, direttore generale della Confindustria.

"Ora si apre qualche ulteriore speranza. Mi piacerebbe che quest'occasione venisse colta anche da Francia e Italia per assumere quella leadership in Europa che meriterebbero, uscendo dalla posizione di soggezione verso la Germania. In Francia è stato addirittura licenziato poco più di un anno fa un ottimo ministro dell'Economia, Montebourg, perché si opponeva con troppo vigore alle disposizioni tedesche. Speriamo, ma per ora è solo una speranza, che i due Paesi trovino la forza per riprendersi il ruolo che compete loro in Europa". Così, in un'intervista a 'Affari & Finanza', l'economista Jean-Paul Fitoussi.

"Il Jobs Act introduce elementi di flessibilità per le aziende di respiro europeo e incoraggia la creazione di posti di lavoro stabile grazie alla decontribuzione. Una nuova forma di contratto che soddisfa sia le esigenze del datore di lavoro che del lavoratore è lo staff leasing. Nell'ultimo anno i nostri contratti in staff leasing sono cresciuti molto e ora siamo a quota 3mila: assumiamo giovani talenti ma anche professionals, che vengono poi destinati a missioni in azienda. Tra un contratto e l'altro, assicuriamo loro lo stipendio e la formazione in un'ottica di flexsecuritiy. Questa è una risposta di modernità al mondo che cambia". Così, in un'intervista a 'Affari & Finanza' Alain Dehaze, da settembre nuovo ceo mondiale di Adecco.

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