I risultati delle elezioni regionali nelle Marche e in Calabria, con la conferma dei governatori uscenti di centrodestra Francesco Acquaroli e Roberto Occhiuto, sono stati più larghi nelle proporzioni rispetto a quanto attendesse la maggior parte degli analisti. Il distacco tra i candidati di centrodestra e centrosinistra si è attestato rispettivamente a 8 punti percentuali (54,2% Acquaroli contro 44,2% Ricci) e a più di 15 punti percentuali (57,2% Occhiuto, 41,7% Tridico). Da segnalare il pessimo dato dell’affluenza, che sta diventando una costante di tutte le tornate elettorali: nelle Marche si è fermata al 50% (un cittadino su due non ha votato); in Calabria è stata pari al 43,1% (questo significa che non hanno votato circa sei cittadini su dieci tra gli aventi diritto di voto). Da ricordare anche che le elezioni in Calabria si sono tenute con un anno d’anticipo rispetto alla scadenza naturale della legislatura, prevista nel 2026. A luglio, infatti, il presidente uscente Occhiuto si è dimesso per via di un’indagine per corruzione nei suoi confronti, annunciando allo stesso tempo la sua ricandidatura con il centrodestra. Le urne si sono aperte anche in Valle d’Aosta, dove il presidente di regione non viene eletto direttamente dagli elettori ma dai consiglieri regionali, il partito più votato è stato l’Union Valdôtaine, che per governare la regione dovrà però allearsi con altri partiti. Nelle prossime settimane si terranno altre quattro elezioni regionali. Il 12 e 13 ottobre si voterà in Toscana, mentre il 23 e 24 novembre in Puglia, Veneto e Campania.