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Russia, pubblicati in Italia gli scritti di Il'in: il filosofo 'nella testa' di Putin

Scrisse nel 1950 che "uno smembramento della Russia sarebbe un azzardo politico senza precedenti nella storia, le cui conseguenze disastrose colpirebbero l'umanità per un lungo periodo di tempo"

Russia, pubblicati in Italia gli scritti di Il'in: il filosofo 'nella testa' di Putin
25 marzo 2023 | 15.36
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Sono stati da poco pubblicati in Italia scritti del filosofo russo Ivan Il'in che ha influenzato Vladimir Putin come testimoniato, fra l'altro, dalla traslazione delle spoglie nel 2005 dalla Svizzera al cimitero Donskoi di Mosca, con una cerimonia voluta dal Presidente russo pochi mesi prima del rimpatrio, dagli Stati Uniti, degli archivi del pensatore grazie al finanziamento dell'oligarca Viktor Vekselberg.

"Sulla Russia" (Aspis) a cura di Olga Strada, autrice, a lungo artefice di scambi culturali fra Italia e Russia ed ex direttrice dell'Istituto di cultura italiano a Mosca, raccoglie i due testi "Sulla Russia. Tre discorsi", del 1934, e "Cosa riserverà al mondo lo smembramento della Russia", del 1950, del filosofo russo riscoperto, come altri pensatori emigrati dopo la Rivoluzione, solo negli anni Ottanta del Novecento, testi che individuano, come traccia per garantire uno stato forte in Russia, il riconoscimento della spiritualità insita nella storia del Paese.

Nel gennaio del 2014 Putin, pochi mesi prima di imbarcarsi nell'avventura della Crimea e del Donbass, regalò ai governatori delle regioni della Federazione, ai funzionari del Cremlino e ai dirigenti di Russia unita opere di filosofi fra cui "Le nostre missioni" di Il'in (gli altri due sono Nicolas Berdiaev e Vladimir Soloviev). Ma nel 2009, l'allora Premier aveva deposto fiori sulla tomba di Il'in al cui pensiero era stato introdotto dal regista Nikita Mikhalkov. La prima citazione, che ruota intorno al concetto di 'idea russa' basata su nazione e spiritualismo, risale al discorso del Presidente di fronte alle camere riunite nell'aprile del 2005,

"Numerose sono le citazioni degli scritti di Il'in alle quali il Presidente russo ha fatto ricorso in occasione degli interventi pubblici di maggiore spicco, tra questi quello pronunciato il 30 settembre del 2022, data in cui è stata ratificata l'annessione nel corpo della Federazione russa di quattro territori ucraini: Donetsk, Luhansk e le regioni di Kherson e Zaporizhzhia", scrive Strada nella prefazione in cui ricorda che "esattamente cento anni prima, il 29 settembre del 1922, Il'in abbandonava per sempre la sua patria insieme a un folto gruppo di esponenti dell'Intelligenzia", a bordo di uno dei cosiddetti "piroscafi dei filosofi" organizzati a Lenin per allontanare dal Paese gli scomodi oppositori.

Il'in nasce a Mosca nel 1883, in una famiglia aristocratica. A Hegel dedica la sua tesi di dottorato. In questi anni aderisce ai movimenti social rivoluzionari, ideali che abbandonerà dopo la Rivoluzione d'Ottobre e l'esilio a Berlino, schierandosi su valori monarchici e conservatori, ponendo al centro della sua analisi speculativa l'esperienza dello spirito, intesa come nucleo essenziale della vita dell'uomo.

Si schiera quindi con i 'Bianchi' che combattono i bolscevichi, iscrivendo il movimento come valore intrinseco dell'etnia russa. Sostiene che l'uso della forza non sia in contrasto all'etica cristiana laddove ci si oppone al male. Valuterà positivamente il fascismo e Mussolini e teorizzerà il "fascismo russo" incentrato sulla lotta 'bianca' contro i bolscevichi che ha in seguito preso forma, dirà appunto, in altri Paesi europei come l'Italia. "E, come spesso avviene nelle attività umane, è successo che una delle forme del movimento bianco (quella appunto nazionale italiana) che ha conseguito in loco un serio successo, ha messo in ombra le altre forme preziose e necessarie e ha dato il suo nome a tutto il movimento nella sua totalità", scrisse.

"In questo modo Il'in è stato recentemente inserito nella lista nera dei cosiddetti guru del Presidente Putin, ovviamente con una forte valenza negativa e insistendo in particolare sulla sua vicinanza al fascismo. In realtà le cose non stanno esattamente così", scrive Aldo Ferrari, storico e politologo all'Ispi e a Cà Foscari, in un intervento a chiusura del libro da cui emerge come siano altri gli elementi del pensiero di Il'in ad aver influenzato Putin. Basta citare il brano contenuto nel saggio breve "Quali conseguenze potrebbero derivare dallo smembramento della Russia": La Russia "è una unità geografica, le cui parti sono legate da un reciproco nesso economico. Questo organismo è un'unità spirituale, linguistica e culturale che grazie a un reciproco nutrimento spirituale ha legato storicamente il popolo russo con i suoi fratelli minori nazionali: si tratta di una unità statale e strategica che ha dimostrato al mondo la sua volontà e la sua capacità di autodifesa, vero e proprio baluardo della pace e dell'equilibrio euroasiatico e quindi universale. Il suo smembramento sarebbe un azzardo politico senza precedenti nella storia, le cui conseguenze disastrose colpirebbero l'umanità per un lungo periodo di tempo".

Il filosofo si opporrà poi, in Germania, dopo un iniziale sostegno, al regime nazista. Per questo sarà arrestato più volte, prima di riuscire a fuggire, nel 1938, in Svizzera dove morì nel 1954, dopo aver denunciato gli "errori" del fascismo nel distaccarsi dal cristianesimo.

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