
"I farmaci long-acting esistono già in varie aree terapeutiche e dagli ultimi anni li abbiamo a disposizione anche per le malattie infettive, in particolare tra gli antivirali utilizzati contro l'Hiv. I vantaggi rispetto a una terapia cronica autosomministrata riguardano soprattutto l'aderenza. Riteniamo che un'aderenza ottimale si raggiunga intorno all'80% di persone che assumono cronicamente una terapia antiretrovirale. Con i farmaci long-acting, che sono iniettabili a intervalli molto lunghi, si ottengono aderenze vicine al 100%". Queste le parole di Andrea Antinori, direttore del dipartimento Clinico e ricerca malattie infettive, Inmi Spallanzani Irccs di Roma, durante l'evento istituzionale dal titolo "Hiv Call 2025-2026 - Regione Lazio: nuove opportunità di gestione e prevenzione, per l'emergenza sanitaria silente. Quali politiche a livello locale?" che si è svolto a Roma.