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Senato e Camera, la nuova legislatura parte da La Russa e Fontana

La nomina dei presidenti di Palazzo Madama e Montecitorio fortemente contestata dalle opposizioni. Dalla maggioranza segnali di instabilità

Senato e Camera, la nuova legislatura parte da La Russa e Fontana
18 ottobre 2022 | 17.34
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La nuova legislatura è partita con la nomina, nell’ordine, dei Presidenti di Senato e Camera. Ignazio La Russa, esponente di Fratelli d’Italia, e Lorenzo Fontana, esponente della Lega, sono la seconda e la terza carica dello Stato. Le parole della Senatrice a vita Liliana Segre, Presidente provvisorio di Palazzo Madama che ha proclamato l’elezione di La Russa, hanno delineato il clima in cui si sono compiute le scelte della maggioranza parlamentare. Con un riferimento alla marcia su Roma che vuole esorcizzare il ‘rischio fascismo’ di fronte alla svolta a destra del Paese.

Segre

"In questo mese di ottobre, nel quale cade il centenario della marcia su Roma, che dette inizio alla dittatura fascista, tocca proprio a me assumere momentaneamente la presidenza di questo tempio della democrazia che è il Senato della Repubblica. E il valore simbolico di questa circostanza casuale si amplifica nella mia mente perché, vedete, ai miei tempi la scuola iniziava in ottobre ed è impossibile per me non provare una specie di vertigine, ricordando che quella stessa bambina che in un giorno come questo del 1938, sconsolata e smarrita, fu costretta dalle leggi razziste a lasciare vuoto il suo banco della scuola elementare, e che quella stessa, oggi, si trova, per uno strano destino, addirittura sul banco più prestigioso del Senato".

Ignazio La Russa è stato eletto senza i voti di Forza Italia, uno dei tre partiti principali che compongono la maggioranza e con il soccorso di 17 voti dell’opposizione.

La Russa

"Voglio ringraziare tutti quelli che mi hanno votato, quelli che non mi hanno votato, quelli che si sono astenuti e, se mi consentite, quelli che mi hanno votato pur non facendo parte della maggioranza di centrodestra. Grazie davvero di cuore".

Il nuovo Presidente del Senato fa un riferimento alla guerra in Ucraina, assumendo una posizione inequivocabile.

La Russa

"La guerra purtroppo non è solo un ricordo, ma è un'attualità drammatica e dolorosa che vorremmo che finisse ora, in questo minuto; che vorremmo che fosse sostituito il clamore delle armi dalla voce di trattative che possono arrivare solo, però, con giustizia. Perché non può esservi mai pace senza giustizia. E visto quindi che parliamo drammaticamente e tristemente di guerra, per quello che i patrioti ucraini stanno subendo in questo periodo, a loro va il mio pensiero. Così come va il mio pensiero ai profughi, ai rifugiati ucraini ma di ogni parte del mondo che scappano dalla guerra e che devono essere accolti con onore".

Nessun cenno all’Ucraina ma solo alla pace invece dal nuovo Presidente della Camera, l’ultra-cattolico Lorenzo Fontana, che in passato ha assunto posizioni filo Russia e filo Putin.

Fontana

"Voglio dedicare un primo saluto al Pontefice Francesco, che rappresenta il riferimento spirituale della maggioranza dei cittadini italiani, e promuove il rispetto dei più alti valori morali nel mondo, a partire dal rispetto della dignità umana e dei diritti fondamentali umani, e che sta svolgendo un'azione diplomatica a favore della pace senza eguali".

Il Parlamento italiano riparte da qui. Dai Presidenti di Camera e Senato, apertamente contestati dalle opposizioni, e da una maggioranza che ha già dato segni di instabilità. In attesa della formazione del nuovo Governo a guida Giorgia Meloni.

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