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Coronavirus, benzinai: "Mai proclamato sciopero"

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25 marzo 2020 | 15.00
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Nessuno sciopero dei benzinai è stato proclamato: anzi i gestori "vogliono garantire il servizio ma sono allo stremo e temono di non poter continuare nella loro attività per mancanza di liquidità". È quanto scrivono le organizzazioni di categoria dei Gestori (Faib, Fegica e Figisc-Anisa) in risposta alla sollecitazione giunta dalla Commissione di Garanzia sullo sciopero nei pubblici servizi essenziali. "Le scriventi Federazioni intendono immediatamente chiarire di non aver mai in nessun modo organizzato, né proclamato l’iniziativa di sciopero che viene loro attribuita", sottolineano.

"Ciò non toglie che - si legge nella comunicazione congiunta sindacale - le nostre Federazioni hanno ragione di ritenere che i Gestori, da soli, in assenza di interventi immediati di sostegno, non sono più a lungo nelle condizioni di sopportare, sia sotto il profilo sanitario che sul piano economico, tutto l’onere necessario, nella presente drammatica congiuntura, ad assicurare la continuità e la regolarità del servizio essenziale di cui qui si parla". Per questo "non era più possibile tacere su quanto sia probabile, se non inevitabile, che accada".

Oggi c'è stata la conference call con il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, e la ministra delle Infrastrutture, Paola De Micheli. "Diamo atto ai due ministri di essere intervenuti, anche propositivamente, per sbloccare la situazione anche se al momento non si registrano interventi immediati e tangibili per consentire ai Gestori di avere quei provvedimenti urgenti che pure avevano chiesto - commentano in una nota unitaria Faib, Fegica e Figisc-Anisa - Ci sono sul tavolo ipotesi di lavoro che, però, verranno approfondite nei prossimi giorni".

Faib, Fegica e Figisc-Anisa, pur riconoscendo l'impegno ad alto livello da parte del governo, confermano "alla luce della mancanza di soluzioni a breve, il notevole stato di disagio della categoria e la forte difficoltà a garantire l'attività: ciò, inevitabilmente, porterà alla chiusura delle aree di servizio - a partire da quelle autostradali - si troverebbero nell'impossibilità di pagare i dipendenti e i rifornimenti", si legge ancora.

"La situazione con le caratterizzazioni del caso potrebbe poi coinvolgere in seguito anche la rete ordinaria. L'invito dunque è a fare presto e ad acquisire tutti i consensi necessari del governo per approvare le ipotesi illustrate", dicono ancora guardando ai tavoli promossi dai ministri. "Se emergeranno le condizioni per consentire agli impianti la piena operatività, le organizzazioni di categoria saranno liete di, garantire in sicurezza, l'attività di rifornimento", concludono i sindacati.

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