Jeremy Allen White: "L'America è un posto in cui si può ancora sognare"

L'attore a Roma per presentare 'Springsteen: Liberami dal Nulla': "Non avevo mai cantato o suonato, ho iniziato grazie al Boss"

Jeremy Allen White:
10 ottobre 2025 | 17.40
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Per Bruce Springsteen l'America è una terra in cui si possono ancora nutrire sogni e speranze, come ha detto di recente al New York Film Festival. E lo è anche per l'attore Jeremy Allen White, che lo interpreta in 'Springsteen: Liberami dal Nulla' di Scott Cooper: "Sono d'accordo con il Boss, in America si può ancora sognare. Se non puoi farlo, se non puoi avere delle aspirazioni, allora per me è una sconfitta. Non esiste una nazione da abbandonare, Stati Uniti compresi", dice l'attore nell'intervista all'Adnkronos. A Roma con lui per presentare il film, nelle sale italiane dal 23 ottobre con 20th Century Studios, anche il regista e sceneggiatore: "L'America ha la sua buona dose di problemi, ma è così in ogni Paese. Credo che ciò che rende grande l'America - prosegue il regista - sia il fatto che ci sono persone, e Bruce è stato ed è una di queste, che lottano sempre per ciò in cui credono. Questa è la migliore idea d'America. I leader, in tutti i Paesi, vanno e vengono, ma l'America sarà sempre una terra di speranze e sogni".

Il film segue la realizzazione dell'album 'Nebraska' di Bruce Springsteen del 1982. Inciso con un registratore a quattro piste nella sua camera da letto in New Jersey, l’album ha segnato un momento di svolta nella sua vita ed è considerato una delle sue opere più durature: un album acustico puro e tormentato, popolato da anime perse in cerca di una ragione per credere. A partire dal Boss, che si è servito della musica per affrontare i traumi del passato dovuti al rapporto difficile con il padre. Non un biopic tradizionale, ma un ritratto di un uomo dietro il mito, in tutte le sue fragilità. "Gli uomini, quelli degli Anni 80 come quelli di oggi, hanno paura di mostrare le loro vulnerabilità - riflette Cooper - e di dire che hanno bisogno di aiuto. Soffrono in silenzio e non ricevono l'aiuto di cui hanno bisogno". Per il regista "oggi c’è ancora uno stigma attorno alla salute mentale". L'obiettivo "è sempre stato raccontare una storia che possa toccare le persone. Una storia in cui relazionarsi e che faccia comprendere che, in un modo o nell'altro, tutti stiamo soffrendo". Il coraggio di Springsteen di mettersi a nudo è uno degli aspetti che ha colpito White: "Io lo ammiro perché in quel momento di difficoltà provava a dare un nome a quello che provava e a cercare aiuto. So che è andato in terapia per decenni, come raccontiamo nel film, ed è stata una parte fondamentale della sua vita". La speranza della star della serie 'The Bear' è che "chiunque abbia bisogno possa trovare quel tipo di aiuto e che questo film possa dargli il coraggio di farlo se ancora non lo ha fatto".

Per essere Springsteen, Allen White ha imparato a cantare e a suonare la chitarra. E il risultato ha conquistato il vero Boss, come ha dichiarato in più occasioni pubbliche. "Non avevo mai cantato o suonato la chitarra prima di questo film, ho iniziato grazie a Bruce", racconta Jeremy Allen White, che prima di calarsi nei panni del Boss cantava "in macchina o sotto la doccia. Non ho mai avuto alcun tipo di formazione o esperienza". In particolar modo con la chitarra: "La prima volta che ne ho presa una in mano è stata con Dave Cobb, il nostro supervisore musicale, mesi prima dell'inizio delle riprese". Durante l'intervista, il divo di Hollywood ammette: "Non so davvero suonare la chitarra, solo quattro canzoni di Bruce Springsteen", conclude. (di Lucrezia Leombruni)

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