Per i 200 anni di Salieri, Falstaff torna a Legnago

la sua opera buffa Le tre burle sarà rappresentata il 7 ottobre

Per i 200 anni di Salieri, Falstaff torna a Legnago
30 settembre 2025 | 15.27
LETTURA: 6 minuti

A duecento anni dalla scomparsa di Antonio Salieri (1750-1825), la sua opera buffa Falstaff ossia Le tre burle sarà rappresentata il 7 ottobre nella natia Legnago (Verona), nel teatro a lui dedicato, per la prima volta nell’edizione critica prodotta da Ricordi con Fondazione Arena, la quale porta Orchestra, Coro e Tecnici in scena con un cast italiano di prestigio.

Il culmine del bicentenario salieriano avviene dopo l’istituzione da parte del Ministero della Cultura dell’Edizione Nazionale delle opere di Antonio Salieri. Si tratta della più importante iniziativa editoriale per valorizzare e promuovere l'intero catalogo del compositore, con un vasto progetto di studi e pubblicazione pluriennale in edizione critica, finalmente a disposizione di un pubblico internazionale. Obiettivo tutelare e diffondere il patrimonio musicale del compositore, grazie anche al lavoro di un Comitato scientifico con professori e studiosi italiani e stranieri.

Iniziativa pioneristicamente aperta da Fondazione Arena che, con l’opera Falstaff ossia Le tre burle, ha inaugurato la stagione lirica 2025 con una nuova produzione scenica in edizione critica realizzata con Casa Ricordi, editore di riferimento per l’opera lirica e gli studi filologici musicali. Curatrice Elena Biggi Parodi, professoressa di Storia e Storiografia della Musica, che ha promosso l’istituzione dell’Edizione Nazionale delle opere di Salieri ed è presidente del Comitato Scientifico.

Antonio Salieri, nato nel 1750 da commercianti di Legnago, da sempre votato alla musica, fu notato a Venezia da Florian Leopold Gassmann, compositore alla corte degli Asburgo, che lo portò con sé come allievo a Vienna. Qui il giovane veronese conquistò anche la fiducia dell’Imperatore, che lo nominò Hofkapellmeister dopo il suo maestro. In questo ruolo amministrò fino alla morte (esattamente duecento anni fa) il patrimonio musicale di corte, i musicisti, le esecuzioni e il repertorio, fornendo in prima persona nuove composizioni in ogni genere, tra cui serenate, sinfonie, concerti, inni, messe, opere serie e buffe. A Vienna Salieri fu anche un ricercato insegnante: fra i suoi allievi, che spesso citarono il proprio maestro con dediche o variazioni di temi dalle sue opere, si annoverano Beethoven, Cherubini, Czerny, Hummel, Liszt, Meyerbeer, Schubert. Tutta leggendaria la rivalità con Mozart, che per il teatro di Puškin e Shaffer e il pluripremiato film Amadeus di Forman, ha contrapposto il genio salisburghese a Salieri in intrighi e avvelenamenti romanzeschi.

Falstaff fu scritta nel 1799 per il Teatro di Porta Carinzia (sede di storici debutti da Mozart a Offenbach, passando per Beethoven, Chopin e Donizetti), su libretto di Carlo Prospero Defranceschi. È un’opera fra le più mature tra le circa quaranta firmate da Salieri. Partendo dalla celebre commedia shakespeariana Le allegre comari di Windsor, il compositore condensa abilmente i numerosi personaggi in poche essenziali figure, conservando la trama dell’originale e combinandole con le esigenze convenzionali dei ruoli dell’epoca. Il risultato è originale e la commedia procede speditamente con un’estremamente moderna successione di scene e numeri musicali in continuità, includendo tutte e tre le burle di Shakespeare (ridotte invece a due dal più celebre Falstaff verdiano del 1893). Un successo per l’opera italiana buffa anche in terra viennese, che Salieri omaggiò con una aria in lingua tedesca, spiritosamente inserita nell’azione.

Al Teatro Salieri di Legnago, a suggello di Salieri 200 – Celebrazioni per il bicentenario, l’opera andrà in scena martedì 7 ottobre alle 20.45 nell’allestimento firmato dal regista Paolo Valerio, ripreso da Giulia Bonghi, con scene e projection design di Ezio Antonelli e luci di Claudio Schmid. Il cast schiera giovani cantanti italiani dalla prestigiosa carriera internazionale: si conferma protagonista nel ruolo del titolo il baritono Giulio Mastrototaro, così come la coppia dei coniugi Slender, affidati a Laura Verrecchia e Michele Patti, e il servo Bardolf di Romano Dal Zovo. Debuttano invece il soprano Eleonora Bellocci e il tenore Manuel Amati come signori Ford, così come il soprano Barbara Massaro nei panni di Betty. Protagonisti saranno l’Orchestra di Fondazione Arena diretta dal Maestro Francesco Ommassini e il Coro preparato da Roberto Gabbiani, oltre a mimi e tecnici areniani. Biglietti per ogni settore da 20 a 28 euro disponibili su sito web e biglietteria del Teatro Salieri di Legnago.

«Fondazione Arena promuove ponti culturali con i paesi esteri ma, in termini di progettualità, in primis con il territorio veronese – dichiara Stefano Trespidi, Vicedirettore Artistico di Fondazione Arena di Verona –. Un’operazione solo apparentemente semplice per la vicinanza geografica ma in realtà complessa per ogni aspetto tecnico e artistico. Ricostruire lo spettacolo per portarlo al Salieri, nella sua integrità artistica ma con tutti gli adattamenti tecnici per un nuovo palcoscenico è un ostacolo non da poco, il cui superamento è possibile grazie alle nostre maestranze e ai nostri tecnici».

In conferenza sono giunti anche i saluti e i ringraziamenti di Luca Zaia, Presidente della Regione del Veneto, per le iniziative, inserite nei Grandi Eventi regionali. Presente il Maestro Federico Pupo, che rappresenta la Regione nel Consiglio d’Indirizzo di Fondazione Arena: «Il bicentenario salieriano ha creato un’occasione non solo per diffondere l’opera del compositore ma anche per mettere alla prova e valorizzare il lavoro e le competenze dei nostri teatri. Salieri è stato ed è una gloria internazionale, conoscere lui e la sua opera significa conoscere aspetti sociali e cultuali dell’intera Europa. La Regione Veneto ha colto questa occasione e sostenuto questo impegno con orgoglio».

Per il Comune di Legnago ha parlato l’Assessore alla Cultura Gianluca Cavedo: «Abbiamo ricordato Antonio Salieri con numerosi eventi durante tutto l'anno, e l’atteso culmine sarà la rappresentazione di Falstaff nel Teatro intitolato al compositore: una persona che ha fatto la storia culturale d’Europa, ma che, come spesso capita in casi come questo, è poco conosciuta dai suoi stessi concittadini. Per questo siamo partiti dai piccoli e dalle scuole, coinvolte in diverse iniziative che celebrano un illustre cittadino di Legnago, maestro dei grandi maestri che, come loro, merita di essere ricordato».

A rappresentare il Teatro Salieri di Legnago era presente il Direttore Artistico Marco Vinco: «A nome della Fondazione Salieri di Legnago, della sua Presidente Maria Grazia Moratello e di tutti i membri del Consiglio di Indirizzo, ringrazio di cuore la Fondazione Arena di Verona per la sensibilità e lo spirito di collaborazione dimostrati. Il Teatro Salieri è onorato di poter ospitare questo Falstaff, a coronamento di una serie di eventi musicali programmati a Legnago in questo 2025, a duecento anni dalla scomparsa di Antonio Salieri. Con questa rassegna, ricchissima di appuntamenti, abbiamo innescato una scintilla che alimenterà nuovi progetti per la valorizzazione della figura del grande compositore legnaghese».

Presenti alla conferenza il Maestro Francesco Ommassini, direttore di Falstaff, Michele Magnabosco, Bibliotecario Conservatore dell’Accademia Filarmonica di Verona e membro del Comitato scientifico internazionale dell’Edizione Nazionale delle opere di Salieri, istituito dal MiC e presieduto dalla professoressa Elena Biggi Parodi, anche curatrice dell’edizione critica di Falstaff, che ha dichiarato: «Grazie al Ministero della Cultura, l’Edizione Nazionale nasce come la possibilità di avere finalmente delle partiture a disposizione e di creare una storia esecutiva laddove ancora non è consolidata. E un grazie va ovviamente a Fondazione Arena, che mi ha affiancata e permesso di condurre il lavoro su Falstaff, comprovato dalla messinscena e dalle esecuzioni di questa orchestra e questo coro. Salieri aveva a disposizione le maggiori orchestre e cantanti del suo tempo: se oggi non ci fosse stato il supporto di Fondazione Arena, tutto questo non sarebbe stato possibile».

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL

threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram

ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza