Sanremo & Rai, trattativa in corso: sarà patto di Ferragosto?

Sulla stampa si rincorrono voci su un possibile accordo basato su due importanti novità. Ma a Sanremo le bollano come 'sirene romane'

Sanremo & Rai, trattativa in corso: sarà patto di Ferragosto?
07 agosto 2025 | 14.51
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La trattativa tra Rai e Comune di Sanremo prosegue ma un accordo non sembra ancora imminente, tanto che ormai si parla di dead line per la prima settimana di settembre. Da stamattina fa ben sperare, però, un articolo di Mario Ajello sul 'Messaggero' in cui si riporta l'indiscrezione su un possibile accordo incardinato su due novità: il Comune potrebbe rinunciare all'1% dei ricavi pubblicitari generati dal festival (una delle voci previste dal bando del Comune e per la Rai vera spina nel fianco sulla strada di un accordo anche per la difficoltà di 'isolare' con precisione quanto incassato dal festival, nell'ambito di accordi per campagne pubblicitarie che vanno ben oltre la settimana festivaliera) e potrebbe pagare le spese di accoglienza di tutto il personale Rai e dei cantanti, a fronte dell'aumento da 5 a 6,5 milioni annui (anche questo previsto dal bando) del corrispettivo che la Rai verserà all'amministrazione. "Sanremo, il Comune fa retromarcia: pagherà l’accoglienza. E la Rai si tiene anche l’1% sulla pubblicità", titola il Messaggero nell'edizione online.

Ma che queste due novità non siano ancora scritte nero su bianco lo dimostra anche il fatto che, subito dopo l'uscita del 'Messaggero', sul sito di SanremoNews, notoriamente molto informato sulle vicende dell'amministrazione cittadina, è comparso un articolo a firma di Carlo Alessi che appare come una risposta piuttosto critica a quanto riportato dal quotidiano romano. "Festival di Sanremo: tornano le 'sirene' romane sull'accordo, il Comune rinuncerebbe all'1% sulla pubblicità. Palazzo Bellevue si accollerebbe pure le spese di accoglienza", è il titolo del sito sanremese. Che, sulla possibilità che il comune rinunci all’1% degli introiti pubblicitari e paghi anche l’accoglienza degli addetti ai lavori per la kermesse canora, argomenta: "Si tratterebbe di sirene romane che, ovviamente, dovranno trovare conferme al termine della fase negoziale. Sembra comunque strano che il comune faccia una virata così importante, soprattutto sulla rinuncia all'1% degli introiti pubblicitari, ovvero una delle 'basi' della manifestazione di interesse. Un cambiamento simile, infatti, potrebbe risultare particolarmente pericoloso per il Comune che andrebbe incontro a possibili ricorsi di eventuali broadcaster interessati e che si sarebbero arenati proprio sulle clausole previste dalla manifestazione di interesse. Più plausibile un intervento del comune sull'accoglienza, che non faceva parte del bando presentato, anche se pure su questo non arrivano commenti da palazzo Bellevue". La stampa locale conferma comunque che il dialogo è in corso e che difficilmente la partita si potrà chiudere prima della prima settimana di settembre, visto il periodo segnato dalle ferie estive. Insomma, le parti non appaiono ancora perfettamente allineate. E chissà che il pranzo di Ferragosto non porti consiglio.

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