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Svizzera: pareri discordi su introduzione salario minimo a 4 mila franchi

23 marzo 2014 | 15.29
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Zurigo, 23 mar. - (Adnkronos/Ats) - Valentin Vogt, presidente dell'Unione svizzera degli imprenditori, non ha dubbi: l'introduzione di un salario minimo pari a 4.000 franchi mensili, tema che sarà sottoposto a votazione federale il 18 maggio, provocherà la cancellazione di numerosi posti di lavoro.Si tratta di catastrofismo, controbatte il professore di economia Josef Zweimüller.

"Se le retribuzioni salgono bisognerà razionalizzare ulteriormente e i lavoratori saranno sostituiti da macchine", afferma Vogt in un'intervista alla "SonntagsZeitung".Molti settori economici, dove i salari sono inferiori a 4.000 franchi, non ce la faranno più.Una parte consistente dei produttori di ortaggi dovranno abbandonare l'attività e lo stesso vale per i saloni di parrucchiere, che "non guadagnano milioni": i compensi in quel comparto sono bassi perché i margini sono esigui.L'aumento dei salari comporterà una progressione dei prezzi e un calo dei consumi, che a sua volta avrà ripercussioni sul piano occupazionale.

"Sicuramente l'introduzione di una soglia minima provocherà uno choc sul mercato del lavoro", afferma dal canto suo il professore zurighese Josef Zweimueller in un'intervista alla "NZZ am Sonntag", ma l'economia svizzera è in grado di assorbire il colpo.Diversi studi all'estero hanno mostrato che il salario minimo non ha avuto evidenti effetti negativi sull'offerta dei posti di lavoro: resta da vedere però se queste conclusioni possano essere applicate alla realtà svizzera.Anche Zweimueller calcola che in determinate regioni e settori economici l'introduzione di retribuzioni minime susciterà non pochi problemi: "le aziende che già oggi operano al limite della redditività potrebbero essere espulse dal mercato". Si tratta chiaramente di "un rischio".

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