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Calcio: Szczesny, arriviamo al derby nelle condizioni migliori

Il portiere della Roma Wojciech Szczęsny
Il portiere della Roma Wojciech Szczęsny
31 marzo 2016 | 11.23
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"Il derby anche se non ci saranno le curve si sente che è una partita diversa? Certo. E' sempre un derby, si sente che è una partita speciale. Contro una buona squadra. Noi ci arriviamo nelle migliori condizioni possibili, con il morale alto e in testa solo la vittoria. Sappiamo che per i tifosi vale molto più che tre punti. Ma se noi vogliamo farli felici dobbiamo pensare che siano solo tre punti e dobbiamo portarli a casa". Il portiere della Roma, Wojciech Szczęsny, è pronto per il derby con la Lazio di domenica.

Il numero uno polacco intervenuto ai microfoni di Roma Radio ha anche parlato del tecnico Luciano Spalletti che qualche partita fa urlava contro il portiere chiedendogli se aveva bisogno degli occhiali. "Dobbiamo ricordare quale era la situazione. Eravamo a Empoli, all'inizio volevamo giocare con il palleggio, poi è entrato Dzeko e il mister mi ha esortato a lanciare per lui. In uno dei lanci ho sbagliato la misura di un paio di metri, lui dall'altra parte del campo si è fatto sentire, urlando 'Dzeko, Dzeko'. A fine partita avevo paura a rientrare nello spogliatoio. E' un episodio divertente ma al tempo stesso significativo perché Spalletti è uno che non accetta errori. Sotto tutti gli aspetti, anche nei comportamenti. Vuole la perfezione. E' quello che rende speciale il mister, che ha cambiato la tendenza, che ci ha permesso di vincere tante partite. E anche quella con l'Inter avremmo dovuto vincerla. Credetemi, sentirà l'intervista e se ho detto qualcosa di sbagliato mi ammazzerà...", aggiunge Szczęsny.

Il numero uno giallorosso apprezza molto un suo compagno di reparto. "Ruediger è il migliore difensore degli ultimi 50 anni? L'ho detto tre mesi fa e le sue prestazioni mi stanno dando ragione". Poi Szczęsny parla di quando ha deciso di fare il portiere. "Non ho scelto subito di giocare in porta. Nessuno da piccolo vuole fare il portiere. Ho iniziato a 7 anni e volevo essere un attaccante. Ma basta guardarmi da lontano per capire che non posso fare l'attaccante. Un giorno il mio allenatore dell'epoca mi ha chiesto se volevo provare in porta. Peraltro avevo mio padre come modello da seguire. Ho provato e ha funzionato".

Il portiere della Roma fa poi un paragone con l'Arsenal, la squadra che detiene il suo cartellino. "Se sono due squadre e due società simili? Sono simili, entrambe hanno giocatori fenomenali. Difficile comparare i campionati, quello inglese è più fisico, quello italiano è più tattico. Entrambe hanno fatto una buona stagione. Spero che il prossimo anno entrambe possano vincere i rispettivi campionati". Szczęsny si trova bene nella capitale e vorrebbe restare a Roma. "Il calcio è la prima cosa nella mia vita. Se le cose vanno bene nel calcio anche la vita va bene. Qui sento la fiducia di tutti. Del mister, dei compagni, dell'ambiente. In queste condizioni le cose non possono che andare bene. Chi sono i più matti in squadra? Radja. Dico Nainggolan primo e poi... Nainggolan. Il podio è tutto suo. Anche io me la gioco ma sono di gran lunga inferiore. In confronto a lui io sono calmo, tranquillo, uno che non sorride mai".

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