GBC Italia promuove l'evento sulle strategie per la transizione climatica. Capaccioli: "L'Italia è nella top 10 mondiale per edifici certificati, ora misuriamo la sostenibilità reale".
La sfida della transizione climatica si gioca sempre più all'interno dei confini urbani. La capitale ha ospitato l'evento “Città che cambiano il clima: il percorso di Roma e Milano”, una mattinata di lavori promossa da Green Building Council Italia (GBC Italia). Il convegno, tenutosi presso il Cinema Barberini, ha concentrato l'attenzione sulle strategie urbane necessarie per raggiungere gli obiettivi del Climate City Contract europeo, ponendo Roma e Milano come veri e propri "laboratori" di cambiamento verso città più resilienti, sane e climaticamente neutre.
Aprendo i lavori, Stefano Pieretti, Segretario del Chapter Lazio di GBC Italia, ha richiamato il ruolo delle città come primo fronte della lotta al cambiamento climatico, dove si intersecano politiche pubbliche, innovazione tecnica e partecipazione attiva dei cittadini. A seguire, Sergio Saporetti del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha sottolineato il valore dei nuovi CAM edilizia come leva fondamentale per orientare la trasformazione del costruito, collegando qualità progettuale, criteri ambientali e uso efficiente delle risorse agli obiettivi di neutralità climatica.
Il cuore dell'evento è stato il dibattito intitolato "Roma e Milano: strategie, piani e investimenti", moderato da Andrea Dari (Editore di INGENIO). La tavola rotonda ha messo a confronto Maurizio Veloccia, Assessore all’Urbanistica del Comune di Roma, e Anna Scavuzzo, Vicesindaco e Assessora alla Rigenerazione Urbana del Comune di Milano. Partendo dal Piano Clima di Roma e dal Piano Aria e Clima di Milano, il dialogo ha evidenziato sfide comuni: dalla riqualificazione del patrimonio edilizio alla mobilità sostenibile, dalla qualità dell’aria alla gestione degli spazi pubblici. Nonostante approcci diversi, complementari e specifici per le due realtà, è emersa la chiara volontà di integrare mitigazione e adattamento all'interno di una governance urbana che coinvolga diversi livelli istituzionali.
A margine del confronto, il Presidente di GBC Italia, Fabrizio Capaccioli, ha voluto focalizzare l'attenzione sulla necessità di passare dalla semplice pianificazione alla misurazione concreta della sostenibilità. Richiamando il posizionamento d'eccellenza dell'Italia, il Presidente ha ribadito come l'adozione di protocolli rigorosi e condivisi sia l'unica garanzia di terzietà essenziale per orientare correttamente le scelte. "Oggi a Roma, Green Building Council ha voluto presentare, unendo l’esperienza di Milano a quella della Capitale, i risultati che la nostra associazione ha saputo costruire in trent’anni di sviluppo e applicazione dei protocolli energetico-ambientali," ha dichiarato Capaccioli, sottolineando che l'Italia è "l'unico Paese a figurare nella top 10 mondiale per numero di edifici certificati".
Il confronto, secondo Capaccioli, serve a chiarire cosa significhi realmente realizzare edifici sostenibili: "Implica l'utilizzo di protocolli capaci di portare a una vera rendicontazione, offrendo certezza e garanzia sul corretto impiego della finanza, sia pubblica che privata, nonché su fasi di progettazione e realizzazione guidate da criteri condivisi, accettabili e riconosciuti a livello internazionale."