Rama, 10 anni, si è salvata assieme ai fratellini di 6 e 5 anni. "Correvamo giù dalle scale, quando l'intero palazzo di 5 piani ci è caduto addosso"
"Correvo giù per le scale tenendo per mano mio fratellino e mia sorellina quando l'intero palazzo di cinque piani ci è caduto addosso". Così, dal suo letto di ospedale a Idlib, la città nord occidentale siriana in mano ai ribelli, la piccola Rama Al-Ahmed, 10 anni, ha raccontato per telefono all'agenzia stampa Dpa, l'inizio della sua odissea di 45 ore sotto le macerie della sua casa, accanto al corpo della madre morta. La piccola è stata poi salvata dal gruppo dei Caschi Bianchi siriani, assieme al fratellino Zayed, 6 anni, e la sorellina Sham, di 5.
"Eravamo incastrati e accanto noi c'era nostra madre che era morta", ha rievocato Rama con voce ancora debole, dicendo di che assieme ai fratelli gridava aiuto "ma era buio, pauroso e molto freddo". A peggiorare le cose, i tre piccoli sono stati investiti dallo scroscio dell'acqua dei cassoni sul tetto e della pioggia. "Ho avuto molta paura quando è arrivata l'acqua, riuscivamo a mala pena a respirare", ha detto la piccola, confessando di aver pregato di morire per prima per non dover assistere alla morte dei fratellini.
"Improvvisamente, dopo molte ore, non so quante, abbiamo visto arrivare una luce, ma non sono riuscita a gridare forte perché ero troppo debole" - ha rievocato Rama - "ho sentito la voce di un uomo che diceva che ci avrebbe salvati e di non aver paura". Il video del salvataggio dei tre bambini è stato postato ieri di caschi Bianchi siriani.
Accanto ai tre figli in ospedale c'è il loro papà, Mohammed Zuheir Ahmad, che si è salvato perché al momento del terremoto era fuori casa per assistere il padre malato. "Rama non lo sa, ma abbiamo dovuto amputarle un dito", rivela l'uomo, raccontando che gli altri due bambini hanno riportato solo tagli ed escoriazioni. "Ho perso mia moglie, ma sono fortunato ad avere i miei bambini", ha aggiunto.