Ucraina, Berlino conferma vertice con Zelensky per lunedì: attesa anche Meloni, c'è Witkoff

Le potenze europee si ritroveranno ad affrontare il dossier su Kiev: ipotesi utilizzo degli asset russi. Raid di Mosca su Odessa

Soldati in Ucraina (Afp)
Soldati in Ucraina (Afp)
13 dicembre 2025 | 00.12
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Lunedì a Berlino le potenze europee si ritroveranno per affrontare il dossier ucraino insieme al presidente Volodymyr Zelensky. E l'Italia, con Giorgia Meloni, si appresta a essere della partita. Il governo tedesco ha confermato la visita del leader di Kiev, attesa per lunedì e anticipata ieri dalla Bild. Zelensky vedrà il cancelliere tedesco Friedrich Merz per un faccia a faccia e per fare il punto sui negoziati di pace che mirano a chiudere il conflitto. Nel tardo pomeriggio ai due si uniranno "numerosi capi di Stato e di governo", oltre a esponenti di primo piano dell'Unione Europea e della Nato, come si legge nel comunicato, diffuso da Berlino.

Atteso in Germania anche l'inviato di Donald Trump, Steve Witkoff, per colloqui con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e leader europei. Lo ha confermato all'agenzia Dpa un funzionario di alto grado a Washington, limitandosi a spiegare che Witkoff si recherà nel fine settimana nella capitale tedesca.

L'utilizzo degli asset russi

Si tornerà a discutere lunedì a Berlino dell'ipotesi che l'Unione europea possa utilizzare i beni russi congelati per sostenere Kiev. Un tema che sarà centrale anche al Consiglio europeo del 18 e 19 dicembre a Bruxelles, quando i Ventisette dovranno decidere se usare quegli asset come garanzia per nuovi finanziamenti a supporto dell'Ucraina.

Venerdì l'Unione europea ha deciso il congelamento a tempo indeterminato degli asset russi. Sarebbe, quindi, meno complicato il prestito all'Ucraina, basato su quei beni. "In questo modo si garantisce", spiega l'Alta rappresentante Kaja Kallas, che "fino a 210 miliardi di euro di fondi russi rimangano sul suolo dell'Ue, a meno che la Russia non paghi integralmente i risarcimenti all'Ucraina per i danni causati". La decisione del Consiglio Ue è stato definito un chiaro segnale, "un messaggio forte all'Ucraina", dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen per "assicurarci che il nostro coraggioso vicino diventi ancora più forte sia sul campo di battaglia" che "al tavolo dei negoziati".

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