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Riscatti milionari dopo attacco hacker, ucraina arrestata a Fiumicino

I fatti sarebbero stati commessi in Francia tra il 2018 e il 2021, il 9 maggio l’udienza per l’estradizione

Riscatti milionari dopo attacco hacker, ucraina arrestata a Fiumicino
03 maggio 2023 | 14.01
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Accesso abusivo a sistema informatico, associazione per delinquere, frode informatica, riciclaggio. Con queste accuse è stata arrestata, su mandato di arresto europeo emesso dalle autorità francesi, una donna ucraina di 33 anni, bloccata nei giorni scorsi all’aeroporto di Fiumicino appena scesa da un volo partito da Istanbul. I fatti contestati alla donna sarebbe stati commessi in Francia tra il settembre 2018 e l’ottobre 2021. Arresto che il 26 aprile scorso è stato convalidato dalla Corte d’Appello di Roma che ha già fissato per il 9 maggio l’udienza per l’estradizione.

Secondo l’atto di accusa, il 24 gennaio 2019, una società francese “è stata oggetto di un attacco informatico su larga scala che ha interessato le sue operazioni in diversi paesi europei. L'attacco è stato effettuato utilizzando un software cryptolock che è stato in grado di diffondersi molto rapidamente attraverso il sistema informatico della vittima. Ciò ha reso necessaria la disconnessione del sistema informatico e ha generato danni colossali, stimati in oltre 200 milioni di euro”. Un malware che secondo quanto ricostruito dalle indagini “ha colpito anche diverse vittime europee ed è stata creata una Jit tra quattro paesi. Le indagini hanno riguardato il pagamento di riscatti per oltre 8,5 milioni di euro, ai quali sembrerebbe avere attualmente accesso” la donna “ex amante di uno dei protagonisti morto in circostanze non ancora chiare”.

La donna, difesa dagli avvocati Andrea Coletta e Federico Olivo, al momento dell’udienza di convalida, ha dichiarato di non avere “punti di riferimento in Italia, né familiari né logistici”. Una circostanza che per i giudici della Corte d’Appello “preclude la possibilità di ritenere qualsiasi misura cautelare diversa dalla custodia in carcere idonea ad assicurare il contenimento del rischio che il soggetto si renda irreperibile per sottrarsi al procedimento”. E ora la donna attende dal carcere di Civitavecchia l’udienza che deciderà sulla sua consegna. “Stiamo esaminando la documentazione per valutare la possibilità di opporci all’estradizione - dice all’Adnkronos l’avvocato Coletta - E nel frattempo abbiamo fatto richiesta di sostituzione della custodia cautelare in carcere con i domiciliari con il braccialetto elettronico”.

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