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Gioco senza vincita in denaro, l'allarme: semplificare o estinguersi, a Roma gli Stati generali

15 giugno 2023 | 18.51
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60.000 addetti e 6.200 imprese nel settore del puro amusement a rischio

Un momento degli Stati generali del Gioco senza vincita in denaro
Un momento degli Stati generali del Gioco senza vincita in denaro

60.000 addetti, 6.200 imprese, decenni di attività con un impatto importante nella fascia di età che va dai 5 ai 25 anni, vale a dire 9,8 milioni di bambini e ragazzi. È il settore del puro amusement, il gioco senza vincita in denaro, un comparto che, oltre al valore strettamente economico, ne ha uno sociale, perché offre la risposta a un bisogno di svago, di gioco esperienziale, di momenti di aggregazione divertente insito in tutte le famiglie e in ogni giovane.

Un settore, però, che corre il rischio concreto di estinguersi, se la politica non riuscirà a semplificare. Da qui hanno preso le mosse gli 'Stati generali dell’amusement', un momento di analisi e confronto propositivi – organizzato con il supporto di Leisure Group Italia -, che si è tenuto oggi a Roma alla presenza di tutte le associazioni di categoria del comparto e, per la parte politica, degli onorevoli Andrea Tremaglia ed Ettore Rosato.

“La complessità delle regole, l’equivoco e trasposizione di norme scritte per il gioco con vincita in denaro, l’indisponibilità degli enti certificatori, lo stop al proficuo e determinante tavolo tecnico con i Monopoli, hanno di fatto bloccato il comparto”, è il grido di Sos del settore pronunciato da Alessandro Lama, presidente Federamusement Confesercenti, che ha evidenziato come con le attuali regole il comparto non possa che soccombere alla concorrenza.

“Il cambiamento tecnologico arriva come uno tsunami. Le nostre convinzioni, i metodi le procedure, le difese da comportamenti illeciti, tutto l’orizzonte operativo cambia da un anno all’altro. Siamo sorpassati da destra e sinistra da eSport, Paddle e chi più ne vuole più ne metta", ha sottolineato. "Il rischio è quello di trovarci ancora una volta -ha continuato- a discutere di modifiche ai regolamenti, e non alle leggi, richiedere di mettere dei cerotti temporali a discrasie legislative, rincorrere proroghe non risolutive, invece di concentrarci, da bravi imprenditori e creatori di posti di lavoro, sull’essenza del nostro futuro”, ha aggiunto.

“La nostra richiesta alla politica è quella di darci il modo di lavorare, con i giusti controlli degli enti regolatori, per permettere al settore di evolvere e non difendersi, colpendo certamente chi inquina la nostra attività, insomma riconoscendo la reputazione, nostra e, come diceva Henry Ford, di tutte le persone, che dedicano buona parte della loro esistenza al lavoro, baluardo della dignità umana”, ha concluso Lama facendosi portavoce dell’intero comparto. Le istanze del comparto sono state recepite con attenzione dagli esponenti politici presenti. “Troppo spesso la burocrazia affossa chi lavora e per questo mi sto impegnando per una semplificazione delle regole che coinvolgono gli apparecchi senza vincite in denaro. È un settore di puro intrattenimento che merita attenzione e rispetto", ha commentato Andrea Tremaglia, deputato FdI.

Disponibilità a tutelare le imprese del settore ha espresso anche Ettore Rosato (Italia Viva): “È importante proteggere imprese Amusement perché offrono puro intrattenimento, creano posti di lavoro e possono diventare protagoniste anche nei mercati internazionali", ha detto. "Credo che ci sia molto lavoro da fare e insieme alle associazioni di categoria siamo pronti a presentare le istanze del settore agli organi di competenza”, ha aggiunto. L’appuntamento si è concluso con l’auspicio di creare un tavolo di lavoro operativo che coinvolga associazioni, imprese, politica e Monopoli a trovare soluzioni per fare sopravvivere un settore economicamente e socialmente prezioso per il Sistema Paese.

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