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Vannacci, il generale tra il nuovo libro e la candidatura alle Europee

Il militare annuncia la 'seconda opera' e non scioglie il nodo sulla candidatura

Roberto Vannacci
Roberto Vannacci
17 gennaio 2024 | 19.34
LETTURA: 2 minuti

Il generale Roberto Vannacci tra la certezza di un nuovo libro, dopo 'Il mondo al contrario' accompagnato da polemiche e discussioni per i contenuti, e l'ipotesi di una candidatura alle prossime elezioni europee 2024 con la Lega. "Sì, uscirà questo mio nuovo libro, si chiama 'Il coraggio vince' e riprende aspetti già trattati nel precedente 'Il mondo al contrario', solo che questa volta quei temi li intreccio con la mia vita, con il mio percorso personale", dice il generale all'Adnkronos parla così del libro che uscirà per l'editore Piemme.

"Ci lavoro da settembre", sottolinea il militare: "Ho usato tanto materiale che avevo messo da parte, cose che erano già pronte da qualche tempo, diciamo archiviate". Se temo nuove polemiche? "Non mi pare di essermi mai tirato indietro e di certo non lo farò neanche adesso", assicura il capo di stato maggiore del Comando delle forze operative terrestri. Intanto al sito dell'editore viene reso noto che il volume, il cui sottotitolo è 'Vita e valori di un generale incursore', uscirà nel mese di marzo 2024.

Capitolo elezioni: la proposta di Matteo Salvini per la candidatura con la Lega? "Non dico nulla, solo che io faccio il mio lavoro, il militare da 37 anni e che faccio questo con passione". "Ringrazio sempre -aggiunge- chi mi offre alternative, ma poi Salvini l'ho incrociato tempo fa, non lo sento da parecchio".

Dell'interesse del vicepremier "ho saputo in realtà dalla tv, da 'Quarta Repubblica'", dice ancora con riferimento alla trasmissione di Rete 4 dello scorso 8 gennaio, quando il leader della Lega, ha fatto il nome del generale, spiegando che lo vorrebbe in corsa con il suo partito. Per Vannacci non è ancora il momento di dare risposte: "E' anche questa una scelta che farei per passione, che è il criterio che mi guida, poi devo dire che sono ormai arrivato praticamente al vertice della mia carriera militare...". Quindi ecco le variabili da ponderare: "Il rischio di passare da un lavoro dove sono un professionista a un altro" e "la valutazione che dovrebbe poi essere fatta con la mia famiglia, con cui non ho ancora parlato di una eventuale discesa in politica".

Nel frattempo il generale si tiene lontano dai temi che infiammano il dibattito politico: "I cambiamenti che la maggioranza vuole fare, il premierato e l'Autonomia? Non prendo posizione, sono un militare in servizio", taglia corto. Poche parole pure per liquidare i fatti di Acca Larenzia: "Mi tengo lontano dalle polemiche politiche", sui saluti romani "ci sono indagini della Procura, non entro nel merito di quanto compete alle istituzioni repubblicane che rispetto".

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