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Expo: dal Padiglione Italia agli Arazzi del Quirinale, il cibo della mente

24 aprile 2015 | 17.17
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Dal 30 aprile al 23 agosto arriva dal Colle la mostra 'Il Principe dei sogni. Giuseppe negli arazzi medicei di Pontorno e Bronzino'. Alla Triennale è in corso 'Arts & Foods. Rituali dal 1851'. Al Padiglione Italia gli occhi si alzeranno per ammirare la statua della 'Hora' degli Uffizi, la 'Vucciria' di Guttuso, il 'Trapezophoros', il 'Genio futurista' di Giacomo Balla e la 'Jennifer' di Vanessa Beecroft. A luglio arriverà il celeberrimo affresco del Tuffatore, da Paestum

Particolare del celebre affresco dal quale prende il nome la Tomba del Tuffatore a Paestum
Particolare del celebre affresco dal quale prende il nome la Tomba del Tuffatore a Paestum

Non solo un luogo in cui riflettere sull'importanza del cibo per 'nutrire il pianeta', anche una occasione per 'nutrire la mente' con un cibo del tutto speciale, fatto ad hoc per l'anima: nel corso dell'Expo, al via l'1 maggio, l'arte invaderà Milano trasformando la città in un vero e proprio laboratorio d'arte. Sono diverse, infatti, le iniziative che arricchiranno i sei mesi dell'Esposizione Universale. Si va dalle proposte contenute nel Padiglione Italia alle mostre che caratterizzano la città.

Sarà proprio una mostra ad 'aprire le danze': dal Quirinale è in arrivo l'esposizione, curata da Louis Godart, 'Il Principe dei sogni. Giuseppe negli arazzi medicei di Pontorno e Bronzino', che verranno presentati dal 30 aprile al 23 agosto nella Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale.

Ad essere proposti al pubblico sono i venti arazzi cinquecenteschi commissionati da Cosimo I de’ Medici per la Sala dei Duecento di Palazzo Vecchio. Gli arazzi, che raccontano la storia di Giuseppe narrata nella Genesi, nel 1882 furono divisi per volere dei Savoia tra Palazzo Vecchio e il Palazzo del Quirinale e sono radunati insieme per la prima volta dopo centocinquanta anni per volere della Presidenza della Repubblica Italiana e del Comune di Firenze.

Ma Milano è già un 'cantiere' culturale in piena attività: alla Triennale, è stato avviato un progetto in grado di coniugare i linguaggi dell'arte con quelli del cibo. Un viaggio nella storia, nella memoria e nell’arte che prende corpo nella mostra, curata da Germano Celant, 'Arts & Foods. Rituali dal 1851', in programma dal 9 aprile all'1 novembre. Un percorso che conduce i visitatori nei linguaggi dell'arte che hanno interpretato il tema del nutrimento e del convivio, azione che accomuna tutti gli esseri umani. Di fatto, è questo il primo padiglione di Expo Milano 2015.

Grazie alla regia architettonica dello Studio Italo Rota, i visitatori avranno modo di immergersi fisicamente in un itinerario in cui opere d’arte, disegni e maquettes di architetti, film, oggetti, documenti, libri, menu e copertine di dischi articolano una narrazione che cala l’opera e l’immagine nel proprio contesto storico, sociologico e antropologico.

Un ruolo centrale sarà svolto, ovviamente, dal Padiglione Italia, la cui presentazione ha avuto luogo nei giorni scorsi. Ad animare il percorso espositivo sull'identità italiana che accoglierà i visitatori sono diverse opere tra cui la statua della 'Hora' degli Uffizi, la 'Vucciria' di Guttuso, il 'Trapezophoros', il 'Genio futurista' di Giacomo Balla e la 'Jennifer' di Vanessa Beecroft.

Le opere, che resteranno esposte per l’intera durata di Expo 2015, hanno una "forte attinenza ai temi di Expo" e puntano a diffondere un messaggio di cultura, "fondamentale per nutrire la mente e ampliare gli orizzonti della nostra vita", ha spiegato il presidente di Expo 2015 e commissario per il Padiglione Italia, Diana Bracco. "Noi italiani - ha continuato Bracco - abbiamo avuto la fortuna di nascere nel Paese più ricco di opere d’arte al mondo disseminate in uno scenario naturale tra i più vari che esistano". E proprio per questo, "abbiamo scelto opere che simboleggiano la grande storia del genio artistico italico e ben testimoniano la potenza della nostra grande bellezza".

Nell'atrio del Padiglione, poi, la 'Hora' dialogherà con la 'Jennifer' di Vanessa Beecroft. "Una visione della donna - ha sottolineato Bracco- nell'era romana e nell'era moderna. Beecroft ha descritto la condizione della donna e ha voluto rappresentarla lì in maniera molto emblematica. Questa figura di donna, infatti, è stretta tra massi di marmo di Carrara che vogliono rappresentare la costrizione della donna nel mondo moderno".

A Milano, poi, è atteso anche un altro 'arrivo' eccezionale: l'affresco del Tuffatore, dall'omonima tomba, uno dei più celebri del sito archeologico di Paestum, sarà infatti ad Expo in occasione della mostra 'Natura, mito e paesaggio dalla Magna Grecia a Pompei', curata dall’Università di Milano, dall’Università di Salerno, dalla Soprintendenza per i beni archeologici di Napoli e della Soprintendenza Speciale di Pompei, Ercolano e Stabia e allestita dal 22 luglio. Lavori in corso, invece, per gli orari di apertura del Cenacolo: il piano per tenere aperto più a lungo il capolavoro di Leonardo, non è stato ancora completato dal momento che il contratto con lo sponsor, che dovrebbe sostenere le spese per il pagamento del personale, non è stato ancora chiuso.

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