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Scherzetto

Sgarbi twitta la morte di Gaetano Pesce, ma lui: "Sono più vivo che mai"

21 ottobre 2016 | 15.47
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Gaetano Pesce, immagine repertorio (Fotogramma)
Gaetano Pesce, immagine repertorio (Fotogramma)

"Sono più vivo che mai". Gaetano Pesce, 76 anni, reagisce così alla provocazione del critico d'arte Vittorio Sgarbi che l'altro giorno su Twitter aveva diffuso la notizia della morte dell'artista, architetto e designer (celebre per Up, serie di sette poltrone per B&B Italia, ideata nel 1969), alla vigilia dell'inaugurazione della mostra "Maestà tradita" al Museo Novecento di Firenze, che si è tenuta oggi.

Lo scherzo di Sgarbi, con Pesce consenziente, è riuscito ad inondare gli studi di Milano e di New York dell'artista con telegrammi e mail di condoglianze. Ma perché questo scherzo macabro? Sgarbi, secondo Pesce, avrebbe reagito così "all'ennesimo gesto ostile del sindaco di Firenze, Dario Nardella, nei confronti" di Gaetano Pesce. E quale sarebbe questa ostilità? Il fatto che Nardella gli avrebbe negato Palazzo Vecchio per la sua mostra dedicata alla violenza sulle donne, facendola trasferire al Museo Novecento, così come non gli avrebbe concesso piazza della Signoria per una sua installazione, destinata in futuro in piazza Santa Maria Novella.

Il sindaco di Firenze ha deciso di non inaugurare la prevista installazione in piazza Santa Maria Novella, in concomitanza con la mostra al Museo Novecento, in attesa che Gaetano Pesce si ristabilisca dopo un intervento chirurgico e quindi possa presenziare lui stesso alla cerimonia. Una decisione che a Pesce non è andata giù.

"A causa di un'operazione alla spina dorsale che ha impedito a Gaetano Pesce di essere presente a Firenze all'apertura della sua mostra - si legge in una nota diffusa dallo staff dell'artista - il sindaco della città, Dario Nardella, ha reagito bloccando l'installazione in piazza Santa Maria Novella della grande scultura che dà il titolo all'esposizione fino a quando Gaetano Pesce sarebbe stato in grado di andare a Firenze".

"Sapendo questo, Vittorio Sgarbi ha genialmente inventato il decesso dell'artista per far capire al sindaco che la sua imposizione era impossibile - aggiunge lo staff dell'artista -. Quindi il primo cittadino di Firenze avrebbe dovuto acconsentire all'esposizione della statua per il giorno dell'inaugurazione. Il sindaco non ha reagito e dunque facciamo ora questo comunicato per dirvi che Gaetano Pesce è più vivo che mai".

Alle parole di Gaetano Pesce, Nardella non ha risposto durante la cerimonia di inaugurazione delle nuove sale espositive del Museo Novecento con la mostra 'Maestà tradita', curata da Sergio Risaliti e Vittorio Sgarbi. "Gaetano Pesce è un grande artista e un grande designer", ha sottolineato il sindaco.

Gaetano Pesce ha messo al centro della propria ricerca interdisciplinare la donna e con essa l'intero universo femminile. Nel Museo Novecento il percorso espositivo si snoda tra le nuove sale espositive e la cappella interna, in un'esposizione dalla doppia valenza: performativa e antologica.

Con circa venti disegni, di cui moltissimi inediti, viene ad essere rappresentata l'evoluzione, dagli anni Sessanta ad oggi, di quella che è stata la tematica fondamentale di uno dei più grandi interpreti dell'arte e dell’architettura contemporanea: quella della donna come centro del mondo, e del femminino come forza creativa assoluta. Ogni sala costituisce un'installazione multisensoriale che comunica attraverso odori, sostanze liquide, suoni, elementi vari, la difficoltà di essere donna in un mondo ancora dominato dalla omogenea e conservativa natura maschile.

Al centro della sala maggiore è esposta una Up rivestita di abiti femminili, tutti diversi per forma e colore, una scultura monumentale che giganteggia nello spazio, inneggiando alle donne, al valore della differenza, al rispetto del corpo femminile e della sua multiforme sensibilità.

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