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Marino vede Cantone, nasce un pool di esperti per verificare gli appalti

04 dicembre 2014 | 16.23
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Il sindaco: "Non mi dimetto, la città ha bisogno di una guida salda". "Pecoraro: "Preoccupato per la sua incolumità". Catturato a Fiumicino il latitante De Carlo. Buzzi intercettato: "Nel bilancio due milioni nostri". Mani anche sulle primarie Pd a Roma: "Voti a tutti". Tassinari racconta Buzzi, il ras delle coop partito da Rebibbia

Il sindaco di Roma, Ignazio Marino - (Infophoto)
Il sindaco di Roma, Ignazio Marino - (Infophoto)

Il sindaco di Roma Ignazio Marino ha bisogno della scorta. A sostenerlo è il prefetto Giuseppe Pecoraro, che dopo la bufera scatenata dall'inchiesta sulla Mafia Capitale ha incontrato il primo cittadino. Nel corso dell’incontro il prefetto ha espresso "preoccupazione per l’incolumità personale del primo cittadino in quanto ostacolo, secondo quanto emerso dalle intercettazioni, ai disegni del sistema criminale" e ha chiesto al sindaco di "modificare le modalità degli spostamenti e di accettare la protezione delle forze dell’ordine". "Ci sono intercettazioni con insulti che confermano che una sua esposizione c'è e va valutata con le forze dell'ordine - ha detto Pecoraro - Il sindaco è un'istituzione e va protetto". "Voglio pensarci: non è facile per me rinunciare alla libertà di muovermi come un normale cittadino", ha spiegato Marino.

Sull'ipotesi dello scioglimento del Consiglio comunale di Roma dopo lo scandalo Mafia capitale, Marino a 'Otto e mezzo' si è detto contrario: "Ci sono le mele marce ma la città ha bisogno di una guida salda che la porti fuori dal porto delle nebbie". "Bisogna andare avanti con forza e determinazione", ha aggiunto, escludendo anche le sue dimissioni. "Mi sento molto determinato, questa sarà la sfida della mia vita", ha spiegato Marino. "Ora c'è un lavoro più grande da fare e da continuare nel prossimo mandato".

Pool per verificare gli appalti. L'autorità nazionale anticorruzione ha messo a disposizione del Comune di Roma un gruppo di esperti per verificare gli appalti, alla luce dell'inchiesta Mafia Capitale. Il presidente dell'Anac, Raffaele Cantone, ha accolto la richiesta di Marino, di un ''pool di esperti che passi in rassegna tutti gli appalti che sono al momento in essere e su cui nutriamo delle preoccupazioni''. Il governatore del Lazio Nicola Zingaretti ha invece sospeso l'assegnazione delle gare in corso. "In attesa delle verifiche che ho disposto sulle gare della Regione - ha scritto in un tweet - ho intanto chiesto la sospensione dell’assegnazione delle gare in corso".

Il Pd riparte dalle periferie. Intanto l'inchiesta continua ad avere ripercussioni sul Pd romano e sulla politica in generale. Il Partito romano prova a ripartire dalle periferie per superare la 'crisi' ingenerata da mafia capitale. L'annuncio è arrivato dal neocommissario Matteo Orfini, al termine dell'incontro in Campidoglio con il sindaco Marino. "Abbiamo deciso che ci sarà una grande assemblea pubblica il 10 dicembre pomeriggio al Laurentino 38, riportando il Pd dove deve essere, non nel mondo di mezzo ma nel mondo reale delle periferie", ha detto il presidente dem, spiegando: "Sarà là che discuteremo con i nostri coordinatori dei circoli, iscritti e elettori di come ripartire". Intanto domani è stata convocata la seduta dell’Assemblea capitolina, dalle 19 alle 22, per l’elezione del nuovo Ufficio di Presidenza.

Polemiche sulla foto di Poletti. "Sì, mi mette in imbarazzo, mi fa stare male. Solo a vedere il mio nome accanto alle schifezze che ci sono io sto male". Sono le parole spese, di fronte alle telecamere, dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti, dopo la pubblicazione sui giornali di una foto in cui viene ritratto a tavola con l’allora sindaco Alemanno, l’ex capo dell’Ama Panzironi, il dimissionario assessore alla Casa Ozzimo e al capo della cooperativa sociale 29 giugno, Salvatore Buzzi.

Le dimissioni di Gramazio e Quarzo. "Ho comunicato ai miei colleghi la decisione di rassegnare le mie dimissioni da capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale del Lazio perché intendo dedicarmi con tutto il mio impegno alla difesa della mia onorabilità e della mia storia politica, caratterizzata da coerenza, impegno sociale e lealtà: principi che mi sono stati insegnati e ai quali mi sono sempre ispirato", ha dichiarato il capogruppo di Forza Italia della Regione Lazio, Luca Gramazio. Anche il consigliere capitolino di Forza Italia Giovanni Quarzo si è dimesso dalla commissione Trasparenza e ha annunciato la sua sospensione da presidente del gruppo consiliare.

Catturato latitante. I carabinieri del Ros, in esecuzione della misura cautelare emessa nell’ambito dell’operazione 'Mondo di mezzo', hanno arrestato all'aeroporto di Fiumicino Giovanni De Carlo, indagato per trasferimento fraudolento di valori e favoreggiamento, con l’aggravante di aver agito al fine di agevolare il sodalizio 'Mafia capitale'. De Carlo era irreperibile dal 2 dicembre scorso.

L'inchiesta. Gli inquirenti sono al lavoro su coperture e appoggi nelle forze dell'ordine: è questo il nuovo fronte su cui è impegnata la procura di Roma nell'ambito delle indagini sulla 'mafia capitale'. Nel mirino di chi indaga, dunque, la ricerca di 'talpe' che possano aver fatto trapelare notizie sensibili tra gli uomini del 'clan Carminati' sullo stato delle indagini. Comunicazioni che potrebbero tra l'altro aver indotto lo stesso Carminati a preparare una fuga all'estero per sfuggire all'arresto, una fuga che poi l'ex Nar non avrebbe avuto però il tempo di portare a compimento.

E' da escludere comunque qualsiasi coinvolgimento di uomini del Comparto Intelligence nell'inchiesta della Procura di Roma su Mafia capitale. Il dato, a quanto si apprende, è stato confermato oggi in un passaggio dei lavori del Copasir che ha tenuto le audizioni del sottosegretario Marco Minniti, Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, e del generale Arturo Esposito, direttore dell'Aisi (Agenzia informazioni e sicurezza interna). Rispetto a un presunto coinvolgimento degli 007 negli affari illeciti, in queste ore gli stessi magistrati capitolini avevano assicurato che nessun agente è coinvolto, a vario titolo, nell'indagine.

Sul fronte dell'inchiesta, continuano a emergere particolari sconcertanti sul legame tra corruzione e affari. Salvatore Buzzi, braccio destro di Massimo Carminati, capo dell'organizzazione Mafia Capitale, nel corso di una conversazione intercettata e contenuta nell'ordinanza del gip parla dell'approvazione del bilancio di Roma Capitale del 7 novembre del 2012. Mentre in una telefonata precedente si lamenta per la mancata approvazione del bilancio, questa volta Buzzi si dice soddisfatto: "Sto bene, dopo che hanno approvato il bilancio un po' meglio". In particolare al suo interlocutore che gli chiede se nel bilancio ci sono "i loro soldini" Buzzi risponde: "Ci stanno" e sono appunto "due milioni e mezzo".

E sempre Massimo Carminati sarebbe dietro ai lavori di ampliamento del campo nomadi di Castel Romano. Secondo quanto scrive il gip nell'ordinanza "Agostino Gaglianone", uno dei 37 arrestati, "è risultato di fatto sovrintendere" ai lavori di ampliamento del campo nomadi di Castel Romano, commissionati tra il 2012 e il 2013, "sotto la continua ingerenza di Massimo Carminati e interfacciandosi con la committenza, nella persona di Salvatore Buzzi".

La cattura di Carminati. Intanto in un video diffuso oggi si assiste proprio alla cattura di Carminati. "Lo abbiamo bloccato, lo abbiamo bloccato", dice uno dei carabinieri del Ros nei momenti concitati della cattura. Carminati, come si vede nel filmato, è stato fermato mentre era alla guida di un'auto. "Guida lui, guida lui", dice un carabiniere appena lo identifica e una volta sbarrata la strada all'auto viene fatto scendere "Scendi da questa c... di macchina", gli urla un altro militare.

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