L'animale è stato affidato alla clinica di Pozzallo, dopo la partenza dei suoi proprietari per l'Austria. Il dottor Brafa: "Erano preoccupati, stava male perché la madre le dava delle gran testate. Con un po' di cure, si è ripresa benissimo. Ormai è di famiglia, me la contendo con mio fratello Alessandro"
Ancora inciampa nel camminare, insicura sulle zampe, ma la capretta Biancaneve ce l'ha fatta, nonostante un inizio non facile. "La madre la rifiutava, le dava delle gran testate, non sappiamo perché. Adesso vive nella nostra clinica" racconta Gianluca Brafa, veterinario di Pozzallo in Sicilia. Lo stesso che salvò il gatto migrante, arrivato ad agosto dell'anno scorso con un barcone sulle sponde siciliane.
Ad affidargliela nel marzo scorso i proprietari, partiti per l'Austria, con la preoccupazione per la bestiola perché, scrivono nella lettera di ringraziamento, "gli altri animali, anche la madre, non la volevano". Ora Biancaneve è in buone mani. "Vuole essere sempre coccolata, ci segue di continuo come un cagnolino. Fanno a gara tutti per dargli i biberon di latte. E' diventata la nostra mascotte" racconta il dottor Brafa con un sorriso, spiegando che la capretta è diventata di famiglia: "Mio fratello Alessandro la adora. Ce la contendiamo, quando sta da lui lo segue ovunque come fosse un cagnolino".
