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Emergenza rifugiati, superata quota 50 milioni di migranti forzati

Alla fine del 2013 si contavano 51,2 milioni di persone in fuga, ben sei milioni in più rispetto al 2012. Il rapporto dell’Unhcr: “E’ la prima volta dalla fine della seconda guerra mondiale”. Unicef: “Un numero senza precedenti di bambini cerca rifugio in Europa”. Napolitano: operare sul fronte dell’accoglienza

(Xinhua)
(Xinhua)
20 giugno 2014 | 11.37
LETTURA: 4 minuti

“Per la prima volta dalla fine della seconda guerra mondiale, il numero di rifugiati, richiedenti asilo e sfollati interni in tutto il mondo ha superato il livello di 50 milioni di persone”. E’ quanto mette in risalto il rapporto annuale dell’Unhcr, l’Alto Commissariato Onu per i rifugiati, che si basa su dati raccolti da governi, organizzazioni non governative partner dell’Agenzia e dallo stesso Unhcr. Alla fine del 2013, infatti, si contavano 51,2 milioni di migranti forzati, ben sei milioni in più rispetto ai 45,2 milioni del 2012. “Questo massiccio incremento è principalmente dovuto alla guerra in Siria, che alla fine dello scorso anno aveva già costretto 2,5 milioni di persone a diventare rifugiati e altri 6,5 milioni sfollati interni - spiega il rapporto Unhcr - Anche in Africa si è assistito a nuovi casi gravi di esodo forzato, in particolare nella Repubblica Centrafricana e, verso la fine del 2013, anche in Sud Sudan”. Sottolinea l’alto commissario Onu per i rifugiati Antonio Guterres: “Siamo testimoni dei costi immensi che derivano da guerre interminabili, dal fatto di non riuscire a risolvere o prevenire i conflitti. La pace è oggi pericolosamente difficile da raggiungere. Il personale umanitario può costituire un palliativo, ma le soluzioni politiche sono di vitale importanza. Senza di queste, i livelli preoccupanti raggiunti dai conflitti e le sofferenze di massa, che si riflettono in queste cifre, sono destinati a continuare”.

Il totale di 51,2 milioni di migranti forzati a livello mondiale “costituisce un enorme numero di persone bisognose di aiuto, con implicazioni che si ripercuotono sia sull’entità degli aiuti internazionali dei paesi donatori, che sulle possibilità di assorbimento e la capacità di accoglienza dei paesi più prossimi alle aree di crisi dei rifugiati”, rileva ancora l’Unhcr nella Giornata mondiale del rifugiato. Per Guterres, “la comunità internazionale deve superare le proprie divergenze e trovare soluzioni ai conflitti che colpiscono oggi il Sud Sudan, la Siria, la Repubblica Centrafricana e altri Paesi. È necessario che donatori non tradizionali si affianchino con maggiore impegno ai donatori di lungo corso. Questo perché oggi il numero di persone costrette alla fuga equivale alla popolazione di interi paesi di medie e grandi dimensioni”.

“Un numero senza precedenti di bambini in fuga cerca rifugio in Europa” - Nella Giornata mondiale del rifugiato, l’Unicef chiede ai governi di “garantire ai bambini rifugiati stesse cure, servizi, dignità e protezione di tutti gli altri bambini. Questi bambini, senza avere alcuna colpa, hanno già dovuto vivere traumi che superano il limite di sopportazione umana: quando cercano un rifugio sicuro, devono riceverlo”.

“Mentre in Siria e negli altri Paesi della regione mediorientale le violenze si acuiscono, un numero senza precedenti di bambini in fuga cerca rifugio in Europa”, sottolinea ancora l’Unicef che ricorda che “questo fatto li espone a grandissimi rischi, sia per i pericoli che affrontano durante la traversata del Mediterraneo, sia per l’incertezza che li attende nei Paesi che li ospitano”. L’Unicef riferisce che “si aspettano ancora molti più bambini rifugiati, dal momento che la stagione degli sbarchi aumenterà il numero di persone che tentano un viaggio disperato. I bambini rifugiati, molti dei quali non sono accompagnati, sono spesso trattenuti in condizioni non sicure e inadeguate. Sono anche molto più vulnerabili ad abusi, sfruttamento ed altre violazioni dei loro diritti”.

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