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Londra dice sì ai raid contro l'Is in Iraq. Antiterrorismo Ue: aumenta il rischio di rappresaglia

Il Parlamento britannico approva a larga maggioranza la partecipazione del Regno Unito ai bombardamenti aerei contro i jhadisti dello Stato Islamico. Antiterrorismo Ue avverte dell'accresciuto pericolo di attacchi in Europa: "Oltre 3mila combattenti europei nell'Is". Sulla decapitazione del francese: "Hanno fatto quello che avevano annunciato". Arrestati in Spagna e Marocco 9 jihadisti. Fbi: "Identificato il boia di Foley". Orrore a Mosul: Sameera torturata e uccisa in piazza. L'esperto: "L'Isis ha creato un format che fa audience e noi siamo gli attori"

(Foto XInhua)
(Foto XInhua)
26 settembre 2014 | 11.01
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Il Parlamento britannico ha approvato a larga maggioranza la partecipazione del Regno Unito ai bombardamenti aerei in Iraq contro i jhadisti dello Stato Islamico. Dopo sette ore di dibattito i parlamentari hanno approvato la mozione che proponeva l'intervento militare con 524 voti favorevoli e 43 contrari.

Conservatori, Laburisti e Liberal democratici si sono schierati a sostegno dei bombardamenti, ma alcuni deputati non hanno seguito la disciplina di partito, esprimendo riserve sulle conseguenze dell'intervento armato e la possibilità di un futuro coinvolgimento anche in Siria.

Il premier David Cameron, riporta la Bbc, ha affermato che l'azione militare, dopo la richiesta del governo iracheno, è "moralmente giustificata" e legale. A sostegno di Cameron è intervenuto anche il leader laburista Ed Miliband, affermando che il mancato intervento avrebbe come conseguenza un ulteriore "aumento del numero di morti" in Iraq. Per il vice premier e leader libdem Nick Clegg è "impossibile ragionare" con l'Is e il Regno Unito non può rimanere "paralizzato" dall'eredità della Guerra in Iraq del 2003.

Ma proprio mentre Londra decide di partecipare ai raid aerei il coordinatore antiterrorismo dell'Ue, Gilles de Kerchove, in un'intervista alla Bbc, avverte dell'accresciuto rischio di attacchi in Europa in rappresaglia , ricordando che sono oltre tremila i combattenti europei che militano nelle fila dello Stato islamico .

De Kerchove ha spiegato che la cifra dei tremila combattenti include anche quelli che sono ritornati dal Medio Oriente e quelli che sono stati uccisi in battaglia. Quanto al rischio di rappresaglie, l'esperto belga ha detto: "Questo è chiaro con la Francia, perché tre giorni fa l'Is ha diffuso un comunicato nel quale ha annunciato che ci sarebbe stata una rappresaglia contro la coalizione. Un francese è stato rapito in Algeria ed è stato decapitato. Quindi hanno fatto quello che avevano annunciato".

De Kerchove ha poi avvertito che altri gruppi in competizione con lo Stato islamico, come al Qaeda, potrebbero cercare di condurre attacchi in Europa per ricordare la propria esistenza. "La crescita dell'Is - ha detto - potrebbe indurre al Qaeda a fare qualcosa per dimostrare che conta ancora".

Oggi intanto 9 esponenti di una cellula terroristica legata allo Stato Islamico sono stati fermati dalle forze di sicurezza spagnole e marocchine a Melilla (territorio spagnolo) e Nador (Marocco). L'annuncio è stato dato dal ministero dell'Interno spagnolo. Uno degli arrestati sarebbe spagnolo, gli altri marocchini, secondo quanto trapelato finora.

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